“Le proteste dell’ANPI e delle organizzazioni democratiche hanno costretto la Questura a vietare la manifestazione nazionale di CasaPound a Roma”. È quanto affermato in un comunicato stampa dal Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea.
“Non ci convincono le motivazioni del divieto perché scaturirebbe dal rischio di tensioni con antifascisti non da un giudizio sulla natura dell’organizzazione di estrema destra. Il divieto è un fatto positivo ma rimane la latitanza del governo che non procede allo scioglimento per decreto delle organizzazioni neofasciste.
Il fascismo non è un’opinione ma un crimine per la nostra Costituzione, anche se chi governa fa finta di non ricordarlo. Segnaliamo che la sede nazionale di Casa Pound è in uno stabile pubblico di grande valore al centro di Roma occupato da anni causando danni erariali alla collettività.
Comune e forze dell’ordine non si fanno scrupoli quando si tratta di sgomberare occupazioni di stabili a scopo abitativo per famiglie in difficoltà, senza offrire soluzione alloggiativa, né se ne fanno cacciando cittadine/i che aprono al territorio attività sociali in luoghi spesso abbandonati ma esposti al rischio di speculazione edilizia.
Invece, un’organizzazione neofascista i cui membri si sono spesso resi responsabili di aggressioni di stampo razzista e squadrista continua impunemente ad occupare lo stabile. La sede di CasaPound va chiusa, i suoi occupanti condannati a risarcire il Comune mentre vanno garantite soluzioni alloggiative dignitose a chi è cacciato di casa per morosità incolpevole. Sindaco, Prefetto e Questore cosa aspettano? L’antifascismo non è un trucco con cui ogni tanto mascherarsi, magari in vista di elezioni, ma una precondizione della democrazia.
Rivendichiamo con orgoglio di esserci costituiti parte civile come Rifondazione Comunista nel processo contro militanti di Casa Pound a Bari, per l’aggressione squadristica a un gruppo di compagni tra cui la nostra ex-europarlamentare Eleonora Forenza”.