Se vi trovate in Calabria e siete alla ricerca di un po’ di refrigerio nel torrido periodo estivo perché vi siete stancati di oziare in spiaggia di Badolato Marina sul lettino sotto l’ombrellone, allora forse è il caso di fare due passi in montagna alla scoperta delle stupende Cascate del Marmarico nella città metropolitana di Reggio Calabria.
Le Cascate del Marmarico, il cui nome rimanderebbe ad un lemma del dialetto locale che indica la “lentezza” o la “pesantezza” del corso d’acqua, si possono raggiungere sia dalla località di Bivongi sia da Ferdinandea, entrambe nella provincia di Reggio Calabria, ma consigliamo di percorrere il sentiero più battuto, cioè quello che parte da Bivongi, poco più avanti rispetto al ristorante “La vecchia miniera”, dove può tornare utile ristorarsi alla fine del percorso.
Una volta giunti al parcheggio, è possibile anche accorciare i tempi per farsi portare direttamente in navetta, previo accordo con le associazioni locali presenti sul posto, fino al ponticello sulla fiumara (cioè corso d’acqua a regime torrentizio e a letto perlopiù ciottoloso) di nome Stilaro, dopo la quale è obbligatorio proseguire a piedi lungo il Vallone Folea per circa una ventina di minuti lungo un percorso fatto di ponti, massi, balzi, torrenti, zampilli e guadi.
Partendo dalla località Contrada Perrocalli nel comune di Bivongi, un sentiero sterrato, ma abbastanza ampio da far passare un fuoristrada, permette di raggiungere le Cascate a piedi, immersi nella natura. Si tratta di una passeggiata trekking molto gradevole di circa due ore. Il sentiero si inerpica all’interno della montagna nella macchia mediterranea del Parco delle Serre, un ambiente ricco di finocchietto selvatico, timo, capperi, i cui profumi lambiscono potentemente il naso, fino a raggiungere un laghetto dal quale è possibile ammirare lo spettacolo che offre la natura.
Ci troviamo a circa 500 m. s.l.m., ma con un salto di 114 metri, queste cascate sono le più alte di tutto l’Appennino Meridionale e le fresche acque del laghetto formato dalla cascata sono il ristoro ottimale e defaticante per un percorso che alla fine si fa avventuroso e tortuoso, ma sicuramente stimolante anche per i più piccoli.
Non è da tutti immergersi nelle gelide acque della laguna e raggiungere la cascata per farsi lambire dal torrente in discesa rapida, ma vi assicuriamo che chi l’ha fatto può vantare un’esperienza unica e in quel frangente assolutamente rigenerante. In alternativa, ci si può rilassare accompagnati dallo scrosciare delle acque sopra un’amaca oppure con un pic-nic, purché sia leggero giacché il ritorno in discesa, sebbene sia molto agevole, richiede molta attenzione, soprattutto se vi trovate, come è accaduto a noi, nel pieno di un imprevisto e inaspettato temporale estivo e vi tocca fare tutto il percorso a ritroso sotto la pioggia battente!
Dopo l’immersione nella natura, consigliamo anche un salto al borghetto di Bivongi, ai piedi del Monte Consolino, nei pressi di Stilo, il paese natale del filosofo Tommaso Campanella. Come in altri centri della zona, le origini greche e bizantine sono visibili nelle architetture, soprattutto quelle religiose, e nei resti di alcune abitazioni, ma come tutto il Meridione, Bivongi porta i segni delle diverse dominazioni che si sono succedute, dai normanni agli aragonesi. Degna di segnalazione, giacché non ci facciamo mancare mai un salto in cantina per il piacere dei nostri sensi, è la casa vitivinicola Enopolis, che produce un ottimo Bivongi DOC, di cui abbiamo apprezzato molto il bianco Aghiossi.
È interessante sapere che nel 2011 le Cascate del Marmarico sono state inserite tra le “Meraviglie italiane”, un progetto nato per valorizzare le bellezze del nostro territorio e, in effetti, lo spettacolo che offre la cascata alla fine del percorso è davvero entusiasmante.