L’Unione Inquilini – è scritto in un comunicato del Coordinamento regionale del Veneto – ha contestato duramente fin dall’inizio la L.R. n. 39/2017, legge demagogica voluta dalla Regione Veneto per aizzare la guerra tra poveri e, ma che non darà la casa popolare alle 14.500 famiglie in lista d’attesa.
E’ una legge di stampo neoliberista, decisamente contro la finalità sociale delle case popolari in favore di sfrattati, mal alloggiati e senza casa. Queste case sono state costruite grazie alle tasse pagate dai lavoratori e alle facilitazioni pubbliche, perciò devono garantire la sicurezza abitativa ed affitti adeguati ai redditi, non contratti precari e canoni di mercato.
Ovviamente, fuori i “furbetti”, ma i limiti di reddito per la decadenza e i canoni sono bassissimi e penalizzano le famiglie con reddito medio basso, limiti tanto più assurdi perché è utilizzato l’ ISEE ERP, un algoritmo sballato che non è nemmeno l’ISEE.
Perciò l’Unione Inquilini sostiene le mobilitazioni iniziate con l’arrivo in queste settimane dei nuovi affitti, porterà le istanze al tavolo tecnico convocato per settembre, chiede con forza alla Regione Veneto di aprire anche un tavolo di confronto politico.
E’ infatti indispensabile rispondere con urgenza alle 14.500 famiglie in lista di attesa per le case popolari con politiche di sviluppo del settore: la legge finanziaria regionale 2020 deve stanziare finanziamenti adeguati per reimmettere subito in assegnazione le circa 4.000 abitazioni sfitte ed avere almeno altre 10.000 nuove case popolari in 3 anni. Deve anche essere reintrodotta la possibilità di autorecupero delle case popolari sfitte da parte degli assegnatari, cancellata da questa legge regionale ingiusta.
Nel frattempo, dati i gli errori e l’allarme sociale tra lavoratori e pensionati (non certo tra i furbetti), chiediamo alla Regione Veneto il ritiro della L.R. n. 39/2017, con provvedimenti di moratoria dei nuovi canoni e delle decadenze nell’attesa della profonda revisione della stessa, in particolare la cancellazione dell’ISEE ERP .
A sostegno della mobilitazione l’Unione Inquilini invita gli inquilini in difficoltà a pagare i vecchi affitti motivando con lettera raccomandata i cui modelli sono in distribuzione presso le nostre sedi.
Invitiamo le organizzazioni sindacali a concordare una posizione comune e le amministrazioni locali e le forze politiche a sostenere queste rivendicazioni e proposte.