
Nella giornata di ieri, domenica 30 marzo 2025, alcuni attivisti del Bocciodromo di Vicenza hanno inscenato una protesta di fronte la caserma Ederle. Come riferiscono gli stessi, si è trattato di un “blocco all’ingresso principale” della struttura, descritto come “pacifico, ma determinato, costruendo un checkpoint: strumento simbolo della segregazione e della limitazione alla libertà di movimento delle palestinesi”.
In un post sui social, dal Bocciodromo, storico centro sociale del capoluogo, spiegano le motivazioni del gesto. “Abbiamo bloccato la caserma Ederle per protestare contro il genocidio a Gaza e la pulizia etnica in Cisgiordania, che non sarebbe possibile senza il supporto economico, militare e politico degli USA.
Il nostro è un territorio complice delle dinamiche della guerra globale made in USA – hanno poi aggiunto -. Infatti, dalle basi partono brigate aerotrasportate, comandi e supporto logistico e di intelligence. Di fronte a questo asservimento la rassegnazione non ce la possiamo permettere: crediamo sia possibile oltre che necessario costruire la diserzione ed il sabotaggio della guerra globale partendo dalla nostra città, Vicenza”.
Necessario l’intervento delle forze dell’ordine per rimuovere il blocco dell’ingresso della caserma Ederel, come confermano gli attivisti stessi: “L’iniziativa è finita con lo sgombero del blocco da parte della polizia, ma quello di oggi è stato solo un piccolo passo, un piccolo gesto di solidarietà di fronte allo sterminio in atto. Non smetteremo mai di mobilitarci con ogni forma necessaria contro la guerra e per la liberazione della Palestina”.
Sulla protesta domenicale interviene Nicolò Stefano Aldighieri, consigliere di quartiere per Fratelli d’Italia Vicenza. “Bloccare l’ingresso di una base militare con reti metalliche e resistenza passiva, costringendo le forze dell’ordine a intervenire, non ha nulla a che vedere con il diritto di manifestare: è un gesto provocatorio che alimenta tensioni e danneggia la convivenza civile”, ha detto.
“La comunità americana – ha aggiunto – rappresenta da ormai oltre 7 decenni una componente viva e positiva del tessuto sociale, culturale ed economico di Vicenza. Attaccarla simbolicamente con slogan e azioni dimostrative significa voltare le spalle alla storia del nostro Paese e alla realtà concreta della nostra città”.
Infine, Aldighieri ha rivolto al sindaco del Comune di Vicenza, Giacomo Possamai, l’appello a prendere posizione contro quelli che vengono definiti i “i soliti ambienti antagonisti“.