Questa sera in piazza Castello a Vicenza il centro sociale Bocciodromo, studenti e rappresentati del mondo della scuola e associazioni come Welcome Refugees, si sono ritrovati per chiedere le dimissioni dell’assessore regionale Elena Donazzan, dopo il caso, di cui vi abbiamo parlato per primi e ormai alla ribalta fuori e dentro la Regione (martedì approderà in consiglio regionale), delle sue dichiarazioni alla trasmissione La zanzara su Radio24 in cui ha cantato Faccetta Nera ed elencato le “cose buone” del fascismo (sbagliandole quasi tutte). È stato contestato il fatto che un rappresentante delle istituzioni ammicchi, anche solo in maniera goliardica, al fascismo (l’apologia peraltro è reato) e paragoni Faccetta Nera, canzone simbolo del colonialismo e dei suoi lati oscuri, a Bella ciao, canzone simbolo della Resistenza al nazifascismo, invece che occuparsi della scuola ed è stato accusato tutto il partito della Donazzan, Fratelli d’Italia, di essere un partito che vorrebbe normalizzare e istituzionalizzare certe idee legate al Ventennio. “Il fascismo è odio” –hanno detto i manifestanti, -e quest’odio poi si ripercuote nelle decisioni politiche“.
Una portavoce di Welcome Refugees ha poi contestato l’attuale giunta Rucco sulla gestione del fenomeno dei senzatetto, in particolare agli episodi in cui sono state gettate via le coperte o usati gli idranti da parte di Aim e polizia locale: “anche annaffiare i senzatetto è una forma di fascismo, perché essere antifascisti significa non lasciare indietro i più deboli e questa amministrazione lo deve dimostrare con i fatti”. Per questo i manifestanti chiedono posizioni nette da parte del Comune di Vicenza e della Regione sulle parole dell’assessore, soprattutto in un momento molto difficile per il suo settore di competenza, la scuola.