Caso Grafica Veneta, procuratore Padova Cappelleri incontra commissione parlamentare inchiesta sul lavoro

Secondo quanto riporta una nota di Rifondazione Comunista l'ex procuratore di Vicenza avrebbe detto che : "l'abuso incarichi ad aziende esterne potrebbe essere schema fisso"

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Grafica Veneta Trebaseleghe
Grafica Veneta Trebaseleghe

Guidati dal presidente Gianclaudio Bressa, i parlamentari della commissione di inchiesta sul lavoro si sono incontrati in prefettura a Padova per avere informazioni sul caso Grafica Veneta. Chiarissime, secondo quanto riporta una nota del Comitato regionale Veneto e Federazione di Padova del Partito della Rifondazione Comunista, le parole del procuratore Antonino Cappelleri: “L’inchiesta in corso non è l’unica sullo sfruttamento della manodopera. Cosa che ci porta a ritenere che si tratti di uno schema fisso: ossia l’abuso della possibilità di incaricare aziende esterne di portare a termine parti della produzione”.

“Non occorrono grandi inchieste per sapere che il sistema degli appalti e la intermediazione di manodopera, agenzie interinali e cooperative, funzionano per garantire alle aziende una forte riduzione dei costi e manodopera ricattabile, disponibile alla massima flessibilità negli orari e nella durata giornaliera della prestazione lavorativa – aggiunge la nota di Rifondazione -.Questi sono gli esiti delle norme sul lavoro che negli ultimi vent’anni, con logica assolutamente bipartisan e in nome della centralità della impresa e del mercato, centrodestra e centrosinistra hanno votato in parlamento. Per rovesciare questa situazione non c’è che una strada da percorrere: ridare centralità al lavoro e ai suoi diritti abrogando le leggi che lo rendono fragile e ricattabile a cominciare dal Jobs act e dalla Bossi-Fini, introdurre il salario minimo di 10 euro netti per ogni ora lavorata per tutte/i.
Esprimiamo tutta la nostra solidarietà ai lavoratori pakistani e alla loro lotta, sostenuta da Adl Cobas, per Il giusto riconoscimento dei loro diritti”.