Caso Ines, Ostanel (VcV): “Serve una normativa che regoli il suicidio medicalmente assistito”

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Suicidio medicalmente assistito, per Ostanel ci vuole una legge

Elena Ostanel, consigliera regionale de il Veneto che Vogliamo, ha ribadito in un comunicato stampa la necessità di una legge sul suicidio medicalmente assistito, prendendo spunto dalla storia di Ines, la donna malata di sclerosi multipla accompagnata in Svizzera dall’associazione Soccorso Civico per porre fine alle sue sofferenze: “La storia di Ines – ha dichiarato la consigliera Ostanel – ci dimostra come, nonostante le importanti sentenze della Corte Costituzionale, serva una normativa che regoli le modalità e le tempistiche per garantire un diritto che è riconosciuto ma che incontra numerosi ostacoli nella sua attuazione. Ines aveva richiesto alla sua Azienda Ulss di accedere al suicidio medicalmente assistito dopo anni di sofferenze. Dalla Azienda Ulss dopo 80 giorni, e nonostante due diffide legali, non è arrivata l’autorizzazione necessaria, e Ines si è quindi rivolta a Soccorso Civico i cui volontari Marco Cappato, Claudio Stella e Matteo d’Angelo l’hanno accompagnata in Svizzera per veder rispettato quello che nel nostro Paese è un diritto, ma che ancora oggi si fatica ad applicare”.

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La consigliera del Veneto che Vogliamo Elena Ostanel

La consigliera quindi ha richiamato ancora una volta il Parlamento e le Regioni a “dotarsi di norme chiare per evitare ai malati l’ulteriore sofferenza che subiscono nel non ricevere le risposte che meritano. Ricordo che lo scorso gennaio in Veneto per un solo voto non è stata approvata la legge di iniziativa popolare promossa dal comitato ‘Liberi Subito’. È per questo che, alla luce della recente sentenza della Consulta e dei più recenti casi di SMA, ho inviato una lettera, sottoscritta da tutti i Capigruppo di opposizione, alla presidenza della Commissione Sanità per chiedere di udire il Presidente Zaia, l’Assessora Lanzarin, i dirigenti, i comitati per la pratica clinica coinvolti nelle procedure di valutazione e gestione dei casi e il comitato promotore della Legge di iniziativa popolare per capire come la Regione intende garantire un diritto costituzionale dei cittadini. Valuteremo in quella sede – ha concluso Ostanel – come spingere per ricalendarizzare la proposta di legge firmata da più di 9.000 cittadini veneti che abbiamo sostenuto senza se e senza ma fin dall’inizio”.