Cassa integrazione in deroga in Veneto: 34.636 domande per 113.085 lavoratori

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Coronavirus, protocollo per la sicurezza nel lavoro
Coronavirus, protocollo per la sicurezza nel lavoro

Ammontano a 34.636 le domande di cassa integrazione in deroga presentate in Veneto, a valere su 113.085 lavoratori (dati Veneto Lavoro, ultimo aggiornamento ore 10 di lunedì 27 aprile 2020).

Il numero di richieste di ammortizzatori sociali in Veneto non è mai stato così alto. La sola cassa integrazione in deroga, principalmente rivolta ad aziende con meno di 5 dipendenti, è considerevole – spiega Elena Donazzan, assessore regionale al Lavoro del Veneto – La lavorazione di ciascuna pratica prevede tempi tecnici che stiamo cercando in ogni modo di abbattere: abbiamo già inviato all’INPS circa 20 mila domande, e contiamo di esaurire quelle giacenti, circa 15 mila, entro la metà di questa settimana. Siamo in attesa inoltre del nuovo decreto annunciato dal governo sugli ammortizzatori sociali, avendo di fatto, il Veneto e le altre regioni italiane, esaurito le risorse”.

Per migliorare e velocizzare, ove possibile, la risposta ai lavoratori, affinché possano avere al più presto i soldi sul loro conto corrente, ho proposto all’INPS di istituire una task force dedicata, che dovrà essere utile anche nel prossimo futuro, quando si dovrà quantificare l’effettivo ammontare di ore utilizzate di cassa integrazione” continua Donazzan.

La Direzione Lavoro della Regione Veneto ha fatto, e sta facendo, un lavoro straordinario. L’INPS ha inoltre chiarito che per il rilascio del modulo utile alla banca – il modello SR41 – per l’accredito dell’ammortizzatore sociale sul conto del lavoratore, impegnerà la propria task force interna anche il sabato e la domenica – continua l’assessore regionale.

“Il richiamo alle banche – conclude Donazzan – è quello di applicare la convenzione regionale per l’anticipazione delle somme quando trattasi di cassa integrazione in deroga, più semplice di quella nazionale perché non deve attendere il rilascio del modulo da parte dell’INPS, considerato inoltre che la convenzione nazionale è chiamata a coprire l’intera partita degli ammortizzatori sociali”.


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