“Solo uno svarione del presidente Sorrentino? O ciò sottende una volontà di svalutare l’azione propositiva dell’opposizione”: così inizia la nota di Giovanni Rolando, consigliere comunale di Vicenza del Pd che pubblichiamo di seguito.
Questi i fatti:
1. I primi cinque Ordini del giorno presentati in consiglio giovedì 17 giugno , primo firmatario Rolando con tutti i consiglieri del centro sinistra, sono stati ritenuti, arbitrariamente, inammissibili, dal presidente dell’Assemblea consiliare Sorrentino.
C’era in discussione un unico argomento importante in consiglio giovedì 17 giugno: la verifica e l’attuazione delle Linee programmatiche da parte del sindaco, per le quali Rucco ha preso la parola per più di un’ora, soffermandosi su tutti i temi amministrativi e politici dopo tre anni del suo mandato.
2. Esposto al Prefetto Pietro Signoriello, come annunciato al microfono da Rolando contestando l’interpretazione data da Sorrentino.
3. Ripresentazione degli ordini del giorno sotto forma di Interrogazioni consiliari; a cui dovranno dare risposta verbale, quanto prima in aula, il sindaco e la giunta.
Interrogazioni, derivate dagli Odg, che trattano di punti importanti, con proposte concrete su:
– Bonifica da amianto presente in lastre di Eternit della copertura e fiancate per 15mila metri quadrati in capannone -magazzino in Viale Trento dell’ex Consorzio Agrario Lombardo Veneto;
– Riqualificazione area ex chiosco- bar prospiciente la stazione ferroviaria Viale Roma per il quale il Tar ha intimato al Comune di abbattere l’attuale degradato manufatto, chiuso da decenni; per trasformarlo in nuovo IAT, Ufficio Informazioni Accoglienza Turistica.
– Tangenziale di Vicenza: rispetto del cronoprogramma, accelerazione dei lavori e rispetto dell’ordinanza comunale vieta-tir in vigore su Viale Dal Verme -Diaz.
Questi i passaggi fondamentali dell’esposto:
Il sottoscritto si è rivolto pertanto al Prefetto al fine di una compiuta valutazione della correttezza dell’operato dell’Amministrazione comunale, ovvero della gestione da parte del Presidente del consiglio. E se non si possa, si debba, configurare tale gestione arbitraria potendosi considerare come lo svuotamento dei diritti dei consiglieri appena ricordando che la motivazione dell’iniziativa del Presidente, nella fattispecie, non appare congrua, ancor più considerando che il presidente del consiglio è l’organo di garanzia dell’esercizio delle funzioni dei singoli consiglieri.
Nel richiamare che “il consiglio comunale è l’organo di indirizzo e di controllo politico-amministrativo” come recita l’art. 42 del TUEL Testo Unico delle Leggi sull’ordinamento degli Enti Locali, e che nell’architettura istituzionale del Comune gli organi fondamentali sono due: il sindaco e il consiglio comunale, ed ambedue sono espressione del corpo elettorale, cioè eletti dai cittadini votanti, si precisa che l’indirizzo politico-amministrativo non è nient’altro che il frutto dell’interazione fra questi due organi ed entrambi sono responsabili dell’indirizzo amministrativo, cioè di dare risposte ai bisogni della comunità che rappresentano.
E ancora. L’art 42 del TUEL attribuisce al consiglio comunale il potere di definire l’indirizzo politico-amministrativo inteso come potere di indicare, suggerire, le linee da seguire nel perseguimento delle funzioni comunali.
Al comma 3, inoltre, il TUEL così recita “Il consiglio partecipa alla definizione, all’adeguamento e alla verifica periodica di attuazione delle linee programmatiche da parte del sindaco”.
Appunto di questo si trattava nel consiglio comunale di Vicenza.
Aver cassato d’imperio gli Odg, appare lesivo dei diritti/doveri dei consiglieri.