Spenderemo oggi e, poi, appena possibile per gli impegni che ci stanno “sopraffacendo” tra un’udienza e l’altra in cui il vostro povero direttore è attaccato dai potentati (e potentucci) locali, qualche frase su alcuni fatti di Vicenza che, tra i tanti, ci hanno colpito in questo giugno di speranza di ripresa della normalità ma in cui il passato in politica e dintorni sembra sempre sovrastarci come una cupola pesante più dell’afa che comincia a ricoprire come una cupola tutta l’Italia.
Il primo fatto è il rinnovo con cambio dei vertici di Viacqua (uno dei prossimi sarà la felice acquisizione di Palazzo Thiene da parte del Comune di Vicenza e le polemiche miste a “nostalgie del passato” che già nascono sulla sua futura gestione.
Ieri Viacqua, dopo tre anni di quella che è stata definita dai suoi protagonisti in uscita la prima fase post fusione di realtà della provincia che ora gestiscono insieme un bene non primario ma vitale come l’acqua, ha cambiato i suoi organi di vertice sostituendo il presidente (che ne è l’espressione più elevata e la “sintesi immaginifica”) Angelo Guzzo, che prima ancora di Viacqua assolveva da tanti anni lo stesso ruolo in Acque Vicentine dopo esperienze dirigenziali alla Centrale del Latte di Vicenza (quando era comunale) e, poi, non senza qualche polemica nella privata Latterie Vicentine, con Giuseppe Castaman.
Ebbene solo poco giorni prima del sia pur previsto cambio di guida lo bollava (con questa valutazione: “Rucco continua a svendere la città ai partiti”) Raffaele Colombara, uno dei più attivi consiglieri di opposizione alla giunta Rucco anche su argomenti che trascurava (vedi la Fondazione Roi che rinomineremo quando scriveremo della nuova gestione di Palazzo Thiene) quando la maggioranza in città era la sua stessa.
Con questa bollatura il fondatore di Quartieri al Centro si riferiva all’area leghista di presunto gradimento del manager e non, pensiamo, al lavoro fatto, ad esempio, in Medio Chiampo, dove è stato da poco confermato presidente, si pensa per meriti gestionali (e in queste aziende gestione vuol dire anche mix tra managerialità e relazioni con i referenti politici della proprietà pubblica) e non solo per simpatie solo di appartenenza.
Perché ci aspettiamo la ripresa di una vita normale ma la vita politica mai si è arrestata nella sua “normalità” di critica a prescindere e per definizione dell’operato dell’avversario di turno?
Questo, si intenda bene, vale sia a sinistr(in)a che a destr(in)a e i diminutivi ce li consentiamo per la sempre più decadente presenza di visioni “culturali” nelle argomentazioni a destra e a manca…
Tornando alla bollatura: perché Raffaele Colombara, invece di soffermarsi ad evidenziare i meriti di Angelo Guzzo, che di sicuro, come pure sostiene il consigliere di centro sinistra, ha fatto un buon lavoro prima in Acque Vicentine, poi in Viacqua, non pone l’accento sul fatto che Francesco Rucco, che da sindaco e presidente della provincia di Vicenza (e, quindi, azionista di maggioranza di Viacqua, per il primo ruolo, e di peso sui comuni della provincia, altri azionisti della società, per il secondo) aveva “mantenuto” per tre anni dalla sua elezione, evidentemente per sfruttarne le doti, l’ora ex presidente?
E perché il consigliere comunale di opposizione “bolla come svendita ai partiti” la nuova nomina, senza neanche prendere in considerazione le “eventuali” professionalità di Castaman, che, solo al completamento di quella che lo stesso ex presidente ha definito la chiusura della prima fase di vita dell’azienda vicentina delle acque, è stato posto al vertice di Viacqua come un uomo forse d’area ma anche di fiducia di Rucco?
Ma, caro Colombara, chi ha nominato e sponsorizzato per anni in Acque Vicentine, di cui il Comune era di fatto proprietario unico, e, poi, in Viacqua, società di tutti o quasi i comuni del Vicentino, se non Achille Variati, sindaco, prima, di Vicenza, e poi anche presidente della provincia?
Se Variati scelse un uomo non solo d’area, ma iscritto e dirigente di vertice del Partito Democratico vicentino e regionale, noi pensiamo che l’abbia fatto per le qualità, da manager e… navigatore politico, di Guzzo.
Ora, quindi, pensiamo e abbiamo il dovere di pensare, salvo prove contrarie in corso d’opera che non mancheremmo di evidenziare, che Rucco per nominare, insieme a tutti i comuni proprietari di Viacqua, alla sua presidenza il presidente di Medio Chiampo, abbia tenuto conto delle sue capacità.
Se l’opposizione, non solo Colombara, e lo domandiamo noi che nessuno penso ci accusi di essere di destr(in)a, ha dei dati di fatto sulle eventuali incapacità di Castaman ha il dovere di documentarlo alla città non con slogan stanti (a destra e a manca) ma con argomentazioni serie.
Se le avesse e non le rendesse pubbliche forse l’opposizione porterebbe la responsabilità di una eventuale cattiva (o insufficiente) gestione del nuovo presidente come, se non più di Rucco e di tutti gli amministratori, di destra e ammicca, che l’hanno nominato.
Se la bollatura è solo uno slogan, Vicenza oggi ha bisogno di tutto ma non di slogan abusati.