Nei weekend del 13-14 e 20-21 marzo l’associazione animalista LAV scende in piazza a per diffondere l’appello per “la grazia” agli orsi del Trentino, per M49 ed M57, ad esempio, tenuti al Casteller, e contribuire alle azioni legali della LAV in difesa di questi animali selvatici. Inoltre sarà possibile contribuire a sostenere l’Associazione anche attraverso il tradizionale uovo di Pasqua LAV (in cioccolato fondente, biologico di Altromercato, la maggiore organizzazione di Commercio Equo e Solidale in Italia).
In provincia di Vicenza la LAV sarà presente:
a VICENZA – Contrà Cavour
Sabato 13/03 ore 10.00 – 18.00
a SCHIO – Via Garibaldi
Domenica 14/03 ore 15.00 – 18.00
a BASSANO DEL GRAPPA – Via Roma
Sabato 13/03 ore 15.00 – 18.00
Domenica 14/03 ore 10.00 – 18.00
“Le più recenti battaglie legali portate avanti dalla LAV in difesa degli orsi del Trentino – spiega l’associazione in una nota – portano i nomi di tanti magnifici Orsi che hanno bisogno del nostro aiuto: Kj2, orsa uccisa dalla Provincia di Trento nel 2017, M49, catturato dalla Provincia di Trento nel luglio 2019, aprile 2020 e settembre 2020, M57, catturato dalla Provincia di Trento nell’agosto 2020, DJ3 rinchiusa da anni al Casteller, JJ4 libera ma sulla quale pende una ordinanza di cattura, Daniza, uccisa dal veterinario durante un maldestro tentativo di cattura. Ma quali colpe hanno gli orsi? Nessuna colpa, gli orsi fanno gli orsi – precisa Massimo Vitturi, responsabile LAV Animali selvatici. Tra il 1999 e il 2002, sulle Dolomiti di Brenta vennero rilasciati 10 orsi provenienti dalla Slovenia, 3 maschi e 7 femmine di età compresa tra 3 e 6 anni. A partire da quei dieci orsi, oggi la popolazione stimata si aggira intorno agli 80 individui, anche se nel corso degli anni sono almeno una trentina gli orsi di cui si sono perse le tracce perché non più rilevati oppure morti o uccisi. Tra questi, le storie tristissime e indimenticabili di KJ2 freddata da un colpo di fucile esploso da un agente Forestale, o di Daniza. Attualmente DJ3, M49 e M57 stanno marcendo rinchiusi nel recinto del Casteller (Trento), grande (per ciascuno) meno di un’area di sgambamento cani. La relazione con questi magnifici animali selvatici – conclude Vitturi – va ripensata dalle fondamenta, favorendo un rapporto rispettoso tra umani e orsi, coinvolgendo anche la politica nazionale”. Tra le azioni intraprese dagli attivisti ha suscitato particolare attenzione lo sciopero della fame della vicentina Daniela Musocco.