Castelmezzano, un delizioso presepe tra i borghi più belli d’Italia in Basilicata

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Castelmezzano (PZ), Dolomiti lucane, ph. Simona Servillo
Castelmezzano (PZ), Dolomiti lucane, ph. Simona Servillo

Nel mezzo della Basilicata si colloca uno dei più belli e caratteristici paesaggi della nostra penisola, già inserito nel circuito dei borghi più belli d’Italia, premiato nel 2020 con la bandiera arancione dal Touring Club Italiano e segnalato anche a livello internazionale da prestigiose riviste straniere. Si tratta di Castelmezzano, in provincia di Potenza, un gioiello da preservare, un vero e proprio presepe incastonato nelle Dolomiti lucane.

Castelmezzano è un paesino a 750 metri s.l.m. di meno di mille anime, che ha subito, come molte altre piccole località italiane, uno spopolamento a favore della città, soprattutto del nord Italia, dove i giovani possono trovare lavoro e aspirare a stili di vita più frenetici, ma certamente più attinenti ai loro sogni, soprattutto se intraprendono costose carriere universitarie.

Il risultato, tuttavia, è che a Castelmezzano la popolazione invecchia, ma l’intraprendenza di qualche cittadino e cittadina, sicuramente in controtendenza rispetto alla massa frenetica attratta dall’aria metropolitana, ha consentito di rivitalizzare il paese dal punto di vista turistico con numerose attrazioni e strutture ricettive in grado di richiamare tantissimi turisti sia in inverno, quando il paesaggio si trasforma in un caratteristico presepe, sia in estate.

La storia di Castelmezzano si perde nella notte dei tempi, sin da quando nel V secolo a. C. vi approdarono i greci per colonizzarla e scoprendo che quella terra, molto rigogliosa dal punto di vista delle risorse naturali, era, in realtà, già abitata da popoli italici chiamati Enotri, i quali occupavano parte della Basilicata, della Calabria e del Cilento ed erano, considerato il loro nome, molti dediti alla produzione di vino.

Questo primo insediamento greco fu, successivamente, come tutte le località dell’Italia meridionale, insidiato dagli attacchi dei saraceni, per difendersi dai quali le popolazioni marittime si dotavano di torri di avvistamento, come quella a Torre Mileto, mentre le popolazioni dell’entroterra si dotavano di castelli e cinte murarie.

Rimane ancora oggi traccia a Castelmezzano di uno mastodontico castello (Castrum medianum), molto probabilmente risalente all’epoca della dominazione normanna, subito dopo quella longobarda, tutto costruito a ridosso di una montagna. La traccia del castello è una spettacolare scalinata, chiamata Gradinata normanna, scavata all’interno roccia, che si perde poi sulla cima, nel punto più alto della località, dalla quale sarebbe stato agevole avvistare i nemici in avvicinamento.

Castelmezzano (PZ), Scalinata normanna, ph. Simona Servillo
Castelmezzano (PZ), Scalinata normanna, ph. Simona Servillo

Come gli altri borghi dell’Italia meridionale, tra cui Poggiorsini, anche Castelmezzano ha vissuto la sua storia medievale e moderna tra abbandono e rivitalizzazione a causa delle alterne vicende legate alle varie dominazioni, non solo quella longobarda e normanna, ma, successivamente anche quella angioina e aragonese. Grande responsabilità nella valorizzazione del territorio la ebbero in questi secoli i vari baroni che si alternarono nella gestione amministrativa e feudale della zona, fino a quando nel XIX secolo la particolare conformazione del territorio divenne congeniale per il nascondiglio dei briganti, che ormai imperversavano in tutto il Meridione.

A Castelmezzano, oltre a godere del panorama davvero spettacolare, grazie anche alla caratteristica Dolomia, con il suo inconfondibile colore grigiastro e la morfologia piuttosto levigata, che si erge al di sopra e che protegge il borghetto, è possibile svolgere numerose attività. Chi preferisce la tranquillità naturalistica può percorrere molti sentieri e fare agevolmente un trekking leggero e confortevole all’interno del Parco regionale di Gallipoli Cognato Piccole Dolomiti Lucane, magari imbattendosi in qualche rapace diurno, qualche particolare serpentello oppure qualche bellissimo esemplare di volpe. Per i più temerari, invece, c’è la possibilità di effettuare arrampicate, percorrere un terrificante ponte nepalese, ma, soprattutto, è possibile praticare il volo dell’angelo con annesso bacio aereo per gli innamorati, attrazione che però resta aperta solo in estate e per la quale occorre prenotare con largo anticipo.

L’ospitalità in queste zone è proverbiale e noi consigliamo di alloggiare in qualche albergo diffuso o in qualche casetta, masseria o struttura recuperate ad arte appena fuori dal centro abitato perché la pace e la tranquillità che si respirano in questi luoghi è assoluta, insieme al buon cibo e vini rossi di tutto rispetto, tra cui il nobile e vellutato Aglianico del Vulture DOCG.

Castelmezzano by night, ph. Simona Servillo
Castelmezzano by night, ph. Simona Servillo