“Da troppo tempo, la nostra regione attende una soluzione ai cattivi odori, soprattutto di natura industriale, che preoccupano ampie zone del territorio”. Così in una nota la consigliera regionale Cristina Guarda (Europa Verde) interviene sulla annosa questione delle emissioni odorifiche e aggiunge: “Ho presentato un Progetto di legge perché siamo stanchi dell’inattività: la Regione è già autonoma nel risolvere questioni sociali, sanitari e ambientali come questa, considerando che migliaia di cittadini vivono da decenni in zone dove le emissioni odorigene sono a livelli insopportabili. Come nel caso dell’acido solfidrico, piaga dell’ovest vicentino”.
“Per non parlare dei sindaci – prosegue la consigliera – che sollecitati dai cittadini, si trovano le mani legate in assenza di una legislazione nazionale o regionale. Nell’attesa che lo Stato intervenga fissando limiti stringenti, è bene che la Regione recuperi lo spazio che gli è attribuito e intervenga sul tema, a beneficio dei cittadini preoccupati per la loro salute e per l’ambiente. E’ una questione rinviata da troppo tempo. Già durante la precedente legislatura furono presentate due proposte di legge in materia, mai discusse in aula, a riprova della scarsa attenzione verso una questione che coinvolge ampie zone del Veneto. Vogliamo ripartire, con la nuova legislatura? Bene, ho depositato la nuova proposta di legge”.
“Le regioni possono intervenire con una disciplina propria per regolare le emissioni di odori. La soluzione – conclude Guarda – sta nel riconoscere l’effettivo dato dell’impatto odorigeno, permettendone di adottare misure di contenimento e di risalire alla fonte di emissione”.
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