“Cattolica Assicurazioni e’ crollata in Borsa, dopo che e’ stata diffusa la notizia di un aumento di capitale di 500 milioni imposto da Ivass entro il 30 settembre prossimo. E’ impossibile non ricordare i precedenti degli aumenti di capitale, poi falliti, di Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza. L’epilogo e’ noto a tutti. Il Governatore Zaia sia vigile, per evitare gli errori del passato, che portarono alla perdita dei risparmi dei veneti”. Lo dichiara in una nota Pierantonio Zanettin (FI), componente della Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema finanziario.
“Questa volta – aggiunge – le ripercussioni sarebbero molto gravi anche nel settore agricolo. La Compagnia Cattolica di Assicurazioni resta uno dei maggiori asset finanziari veneti, su cui tanti imprenditori continuano a fare affidamento”.
“Il 30 maggio Nord-est Economia, per primo, ha dato conto di una nota dell’Ivass, datata 27 maggio, che impone alla Cattolica Assicurazioni di Verona di effettuare un aumento di capitale di 500 milioni entro il prossimo 30 settembre. L’Istituto di vigilanza sulle Assicurazioni chiede “tempestivi interventi di patrimonializzazione” di fronte al
“deterioramento delle condizioni di solvibilita’”. Una lettera che secondo alcuni analisti non deve essere giunta “inattesa” ai vertici della compagnia, che gia’ nel cda del 15 maggio aveva deliberato richiesta all’assemblea dei soci di delega ad un aumento di capitale, per il medesimo importo, ma da esercitarsi entro il 2025″.
“Fino a pochi giorni fa, approvando i risultati al 31 marzo – prosegue Zanettin – la societa’ dichiarava tuttavia che i dati “confermavano la resilienza del gruppo di fronte ad eventi
eccezionali”. Come deputato eletto nel territorio di Vicenza, nel quale si trovano molti soci, anche rilevanti di Cattolica Assicurazioni, mi chiedo perche’ di questa nota, cosi’ importante, si apprenda soltanto dalla stampa e non da una nota ufficiale
della societa’ e dell’Ivass. La societa’ Cattolica di assicurazione e’ quotata in borsa. Chiedo a Consob se queste modalita’ comunicative siano rispettose della trasparenza del
mercato. Chiedo inoltre a Consob – conclude – se un consiglio di amministrazione di 17 membri, record assoluto tra le quotate, (e che solo dal 25 giugno prossimo dovrebbe ridursi a 15 componenti) dal costo di svariati milioni l’anno, sia compatibile con una situazione patrimoniale cosi’ precaria”.
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