Ieri pubblicavamo un “botta e risposta” sulla questione della trasformazione a tappe forzate di Cattolica Assicurazioni da società cooperativa quotata ma con voto capitano a Spa tout court col titolo «Cattolica, GdF in sede: indagini su illecita influenza all’assemblea. La difesa: “convinti di correttezza”» dopo aver commentato con l’onorevole vicentino Pierantonio Zanettin la situazione che si era venuta a creare con la decisone assembleare che come effetto non proprio solo collaterale portava alla perdita di fatto dell’ultimo asset finanziario di dimensioni nazionali da parte del Veneto: “Cattolica Assicurazioni da coop diventa Spa e da Verona va a Trieste, Zanettin: finanza veneta addio, la nostra classe dirigente non all’altezza“.
Torniamo, quindi, a parlare con Zanettin della situazione che si è venuta a creare per Cattolica Assicurazioni e anche di una prima uscita di Salvini, che, aspirante leader del centro destra in (momentanea?) difficoltà ormai sfidato com’è fuori casa (Lega) da Giorgia Meloni e in casa dai suoi Giancarlo Giorgetti e Luca Zaia con Silvio Berlusconi che se la gode da terzo (in)comodo, addirittura dal Papeete parla di banche.
Nei loro Cda la lega è largamente e quasi ovunque rappresentata, ma l’ex comunista padano, che di soldi sta diventando esperto tra i 49 milioni che la Lega deve rendere in 70 anni (!) allo Stato e le tangenti russe imputabili al quasi omonimo amico Savoini su cui indaga la magistratura, dal Papeete arringa sulla necessità di evitare posizioni dominanti degli Istituti bancari, anche se in maniera più che ambivalente, ed esce dallo schema “chiudere agli immigrati che portano in Italia il virus“, che nel post precedente non c’era più per cui “bisogna aprire tutto col coronavirus che non c’è”.
Tanto per rimanere ambivalente…
Come giudica le notizie che giungono da Verona ed il blitz della guardia di finanza?
Cattolica Assicurazioni è reduce da anni di scontri assai violenti al vertice della società. Quella di ieri è la coda di una stagione di veleni, che inevitabilmente ha indebolito la compagine sociale sul piano economico e finanziario.
C’è da sperare che, con la trasformazione in Spa, si possa davvero voltare pagina.
Quali sono le accuse che la Procura della Repubblica ipotizza nei confronti dei vertici? Secondo lei potranno mettere in discussione i risultati dell’assemblea di venerdì?
Il reato ipotizzato è quello di illecita influenza sull’assemblea, che punisce chi, con atti simulati o fraudolenti, altera una maggioranza assembleare.
Non ho alcuna informazione dettagliata sulla vicenda ed ho letto solo le agenzie di stampa, mi limito pertanto, da avvocato, a considerazioni di carattere generale.
Il sistema del voto capitario, con la possibilità di assumere deleghe in bianco, si può anche prestare ad opacità. Mi dicono però che venerdì c’erano grossi controlli e che nei giorni precederti la dirigenza aveva adottato un metodo di conta a prova di contestazioni.
La trasformazione in Spa della società non dovrebbe essere in discussione.
Potrà ora la dirigenza di Cattolica, ufficialmente indagata, gestire le prossime operazioni straordinarie che necessariamente implicano alcune discrezionalità nelle decisioni?
E’ una domanda a cui è davvero difficile rispondere. In effetti la forte opposizione che si è manifestata in assemblea alla trasformazione in spa ed ora questa inchiesta penale ne indeboliscono l’autorevolezza.
Se va ribadito che la presunzione di innocenza va riconosciuta anche a Bedoni ed agli altri indagati, credo, però, che le prossime scelte in ordine all’aumento di capitale dovranno necessariamente essere improntate ancor di più alla massima trasparenza di mercato.
Nel frattempo anche Salvini dal Papeete ieri ha rilasciato alle agenzie di stampa dichiarazioni sulle banche.
Non ci si deve sorprendere. Salvini si candida a guidare il paese, alla guida dello schieramento di centro destra, e non può più limitarsi a parlare solo di immigrazione o a contestare l’Europa.
Il futuro del’economia del paese passa per il futuro del sistema bancario. Il consolidamento delle banche italiane, che dovranno affrontare scenari economici assai complessi, dopo l’emergenza Covid, è una necessità e Salvini se ne è reso conto.
Salvini o, caro onorevole Zanettin, Giancarlo Giorgetti e gli interessi di cui è, ben più acuto anche se defilato, portatore?…