La rivoluzione di Cattolica Assicurazioni, con la trasformazione in spa senza il voto capitario e con Generali che sta per diventare col 24% del capitale suo azionista di controllo, vede anche la scomparsa nello statuto della professione di fede nel Vangelo, come ricorda Alessio Mannino su Il Fatto Quotidiano.
Dopo le perdite per la partecipazione azionaria nella Banca Popolare di Vicenza acquisita sotto la presidenza Gianni Zonin, l’ex ceo di Cattolica Alberto Minali, che ha lanciato la compagnia di assicurazione veneta con sede a Verona verso il mercato, operazione osteggiata dalla Curia di Verona per la difesa della dottrina sociale della Chiesa, è stato nominato ad inizio agosto nel Consiglio Vaticano per l’economia da Papa Francesco per vigilare su strutture e attività amministrative e finanziarie delle istituzioni collegate con la Santa Sede.
Al Tribunale delle Imprese di Venezia, intanto, nell’udienza di oggi 17 agosto il giudice ha preso atto e si è riservato ogni decisione sul ricorso presentato da alcuni soci di Cattolica Assicurazioni per ottenere la sospensiva della delibera dell’Assemblea straordinaria del 27 giugno scorso sull’aumento di capitale di 500 milioni di euro, sotto indagine anche della Guardia di Finanza.
Cattolica ha presentato un’ampia memoria contestando ogni punto del ricorso presentato da 34 soci possessori dello 0,03% del totale delle azioni.