Cause psicologiche della disfunzione erettile: ne soffrono anche persone dai 40 ai 45 anni: la sessuologia divulgata da Luigi Jodice

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Disfunzione erettile
Disfunzione erettile

Di questo disturbo, la disfunzione erettile, di cui soffrono anche persone giovani (soprattutto dai 40 ai 45 anni!), ci sono sia cause organiche e psicologiche. Le cause psicologiche hanno la più alta percentuale, soprattutto per i più giovani (per tutte le puntate della sua rubrica di divulgazione clicca su “La sessuologia divulgata da Luigi Jodice“, ndr). Si parla di disfunzione erettile primaria quando il maschio non è mai riuscito a mantenere l’erezione, secondaria quando non aveva mai avuto difficoltà prima, ma il disturbo si manifesta ad un certo momento della sua vita ed è necessario allora capire il motivo.

Come abbiamo già scritto nell’articolo precedente, le convinzioni errate la fanno da padrone in questa disfunzione.

La paura di non farcela genera uno stato ansioso nel momento del rapporto per svariati motivi, come ad esempio, la preoccupazione eccessiva per la propria prestazione sessuale, dopo magari un primo fallimento vissuto con vergogna, desiderio di fare bella figura con la partner, scarse esperienze sessuali con le donne, preoccupazioni per la dimensione del pene, considerato troppo piccolo, più in generale atteggiamenti negativi verso il sesso ed il piacere, dovuti a motivi religiosi e/o educativi. Non dimentichiamo lo stress a cui molti uomini sono sottoposti, dovuti anche a cause pandemiche, difficoltà lavorative e tensioni coniugali.

Mentre gli animali inibiscono la relazione sessuale per un pericolo effettivo, gli esseri umani lo fanno per un pericolo virtuale, in cui non si lasciano andare, non si concentrano sulle sensazioni corporee e quindi sviluppano ansia che inibisce l’eccitazione.

Se un uomo dovesse soffrire di questo disturbo, per prima cosa dovrebbe escludere le cause organiche. Quindi dovrebbero essere eseguiti  alcuni esami: dosaggi ormonali ed esami del sangue, misurazione della tumescenza peniena notturna che registra le erezioni durante il sogno, la dopplersonografia che permette di valutare l’entità del flusso del sangue che arriva al pene, raramente l’arteriografia e la cavernosografia per evidenziare lo stato del sistema arterioso e venoso del pene.

Nella quantità totale dei casi trattati da sessuologi, le cause sono prevalentemente psicologiche legate alla cultura occidentale che insiste con la penetrazione. Gli orientali hanno un altro modo di vivere la sessualità. La penetrazione per loro non è indispensabile. Cominciano dai massaggi del corpo e degli organi sessuali che possono far arrivare al piacere indipendentemente dalla penetrazione.

Per quale motivo, potreste chiedervi. La nostra cultura per quasi 2000 anni ha puntato sulla procreazione e per avere un figlio è necessaria l’erezione. E questa, se permettete, è stata una rovina. A cui aggiungiamo i video pornografici che mostrano prestazioni che non sono reali e che sono fissate sulla penetrazione ad oltranza.

Manca invece una corretta educazione e per questa ci sono gli esperti del settore.


Articolo di Luigi Jodice – medico di medicina generale, psicoterapeuta e sessuologo – in collaborazione con Maria Cristina Strocchi – psicoterapeuta, perfezionata in sessuologia e criminologia clinica