“Oggi 13 marzo è una giornata storica perché ci stiamo accingendo ad approvare la nuova legge sulle cave dopo 36 anni. Un primo passo che poi dovrà essere immediatamente seguito dall’approvazione del Piano sulle attività estrattive, per non lasciare la legge zoppa, essendo prac e legge strettamente connessi.” Lo ha rimarcato l’assessore regionale all’ambiente Gianpaolo Bottacin intervenendo in consiglio regionale nella discussione generale che ha aperto l’esame del Disegno di legge relativo alle “Norme per la disciplina dell’attività di cava”.
L’assessore ha voluto ringraziare tutti i consiglieri della seconda commissione. a iniziare dal presidente Francesco Calzavara, e tutti i consiglieri che pur non facendo parte della commissione hanno voluto dare il loro prezioso contributo. Un ringraziamento è stato rivolto anche alle strutture tecniche della Regione per il supporto in questo impegnativo lavoro e a tutti coloro che a vario titolo hanno dato il loro contributo.
“Ne è uscito un testo – ha detto Bottacin – che nella sostanza dei suoi punti cardine è stato condiviso grazie anche al lavoro di miglioramento svolto dalla commissione. Tra i principi su cui si fondano la legge e il prac va evidenziata la riduzione del consumo del suolo. Basti pensare che partendo da un fabbisogno, nei prossimi 10 anni di 80 milioni di mc. di materiale, solo 12,5 saranno derivanti da nuove estrazioni. Gli altri deriveranno da demolizioni, opere pubbliche e estrazioni già autorizzate.”
“L’aspetto più importante – ha aggiunto – credo che sia il no a nuove cave. Saranno autorizzati solo ampliamenti di cave esistenti e, per quanto riguarda sabbia e ghiaia, non potranno esserci nuove autorizzazioni, neppure di ampliamento, se non nelle province di Verona e Vicenza. Non si potranno destinare siti di cava a discariche, né si potrà scavare sottofalda. Le cave esaurite potranno essere utilizzate come bacini di laminazione per incrementare la sicurezza idraulica e come bacini di accumulo per l’irrigazione. Ogni autorizzazione potrà essere prorogata solo una volta ed è stato introdotto il concetto del ristoro non solo per il comune in cui insiste la cava, ma anche per i comuni limitrofi. Va anche chiarito che le Province non sono state escluse, ma potranno assumere la competenza autorizzatoria previa intesa con la Regione.”
“Visti i presupposti – ha concluso Bottacin – mi auguro che la discussione in aula sia costruttiva come in commissione e che i tempi di approvazione della legge e del prac siano ridotti al minimo indispensabile.“
Giunta regionale del Veneto
“Voterò a favore della nuova legge che disciplina l’attività di cava: alcuni emendamenti andranno attentamente valutati, ma serviranno a chiarire ulteriormente ed a valorizzare il lavoro del Consiglio regionale del Veneto che vorremmo sempre portare ad esempio nazionale sulle scelte che vanno a favore dell’ambiente, della tutela del territorio, delle pari opportunità per le imprese, ma sempre nel rispetto delle regole, perché chi fa il furbo e contravviene agli interessi della collettività va punito. Questa è una buona legge, che tutela i veneti e il territorio dei veneti.” Sono le dichiarazioni in Aula del Consigliere regionale Maurizio Conte (Veneto per l’Autonomia) che sul tema in discussione oggi ha aggiunto: “Si tratta di una legge che mette tutti in condizioni di parità, allo stesso livello, senza fughe in avanti, in particolare per la provincia di Treviso, laddove la concentrazione di autorizzazioni aveva messo in difficoltà altre realtà del mondo estrattivo: la legge dà risposte a questo settore, soprattutto al mondo delle piccole imprese. Ritengo inoltre di fondamentale importanza aver incardinato la nuova legge conferendo prevalenza all’aspetto ambientale rispetto a quello delle attività produttive. Questo progetto di legge ha il merito di ridurre il consumo di suolo, di tutelare la risorsa idrica, in particolare le falde acquifere, di evitare che le cave si trasformino in discariche ed inoltre ha l’indubbio pregio di raccogliere la sfida del recupero e del ripristino del territorio interessato dalle attività di cava, anche in termini di risposte alle problematiche relative alla tutela idrogeologica. Una buona legge quindi, che avrà il mio voto favorevole.”
Maurizio Conte, Consigliere regionale del Veneto della lista Veneto per l’Autonomia