“Il PD e il centrosinistra ha impedito per 5 anni a liste civiche e partiti di parlare sul giornale del Comune“: il Vicesindaco Matteo Celebron replica alle minoranze (leggi il servizio di Gianni Poggi su ViPiu.it «53.000 copie del numero pre elettorale di “La città di Vicenza”. Le minoranze: violazione della par condicio») dando “una prova della mancanza di pluralismo del centrosinistra“.
“Per cinque anni – dice in una nota Celebron – abbiamo realizzato un giornale di servizio ai cittadini “La città di Vicenza”, molto apprezzato e ricco di informazioni utili alla vita quotidiana della città. L’unico vero rimpianto è che come fanno moltissimi comuni abbiamo pensato fosse democratico e giusto che una pagina del giornale fosse aperta alle posizioni dei partiti e delle liste civiche che sono protagonisti del Consiglio Comunale”.
Ma questo spazio di libertà e pluralismo – evidenzia l’esponente della Lega – è stato rifiutato dal PD e dei suoi alleati giustificandolo con l’esiguità dello spazio concesso (“avevamo a disposizione per ogni numero uno spazio di 1.200 battute, più o meno mezza pagina su cinquanta, irrisorio e insufficiente per tutti i gruppi”, aveva ricordato Isabella Sala) e, quindi, aggiunge Celebron, “con questa scelta di silenzio hanno costretto anche le altre liste civiche e gli altri partiti a perdere la voce sul Giornale dei Vicentini“.
A questo punto il Vicesindaco Celebron si affida all’ironia: “Ringraziamo quindi il PD di Possamai e i suoi alleati per aver consentito con una polemica boomerang, e a me e alla nostra Giunta di rivelare a tutti i vicentini la loro grave responsabilità nell’aver impedito alla politica cittadina un libero spazio di espressione e democrazia sul giornale del Comune, peraltro a costo zero per i vicentini“.
Questo boomerang colpisce per Celebron chi lo ha lanciato gridando all’attacco al pluralismo ma che, non usando gli spazi, invece, a sua disposizione, ha dimenticato “le proprie responsabilità” tra cui quella di “voler impedire ai cittadini di conoscere attraverso il Giornale dei vicentini quale sia il lavoro che viene fatto dall’Amministrazione per loro. La rendicontazione del lavoro amministrativo è un preciso dovere di sindaco e giunta, come peraltro dimostrano tanti Comuni, anche della stessa area politica PD, che qui a Vicenza invece della democrazia e del pluralismo preferisce fare a meno e dell’interesse dei cittadini non si preoccupa perché qui conta per loro solo la propaganda“.
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