Cenone, Baratto (Fipe): “trend dei vicentini è nei ristoranti, media di 65 euro a persona”

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Trovare un posto last minute non sarà facile, soprattutto in quei ristoranti che da tempo pubblicizzano il loro menu fisso per il tradizionale Cenone di fine anno; ma per chi ha scelto di aspettare proprio l’ultimo momento per passare in qualche locale la serata del 31 dicembre vale sempre la pena tentare, magari allargando la ricerca a chi tiene comunque aperto con la classica formula “à la carte”.

“Le prenotazioni per il Cenone sono sugli stessi livelli dello scorso anno, quando la maggioranza dei locali che danno la possibilità di passare la sera di S. Silvestro seduti a tavola avevano registrato il tutto esaurito – conferma Gianluca Baratto, presidente provinciale della Fipe Confcommercio di Vicenza, la federazione dei pubblici esercizi -. Per molti festeggiare fuori casa è l’occasione per riunire familiari e amici in modo facile e piacevole, senza che qualcuno sia caricato dall’impegno di preparare da mangiare: per questo il trend del Cenone non accenna a calare”. Per Fipe nazionale, che nei giorni scorsi ha diffuso alcuni dati su questo appuntamento, in Italia saranno 5,6 milioni i clienti dei 78.000 ristoranti aperti per l’appuntamento della notte di fine anno, con un giro di affari complessivo stimato di 445 milioni di euro.

D’altronde, anche a livello di prezzi ce n’è per tutte le tasche e tutti i gusti. Guardando alle proposte per il Cenone di S. Silvestro presenti sul sito www.ristoratoridivicenza.it, il portale Confcommercio della cucina vicentina, la media è di 65 euro a persona, ma si può cenare anche stando tra i 35 e i 45 euro, mentre il limite massimo è di 110 euro.

“Non c’è dubbio: a tavola vince la tradizione, ma l’offerta è così variegata che non mancano anche proposte più innovative e interessanti rivisitazioni – sottolinea il presidente dei ristoratori vicentini Baratto -. Il pesce domina negli antipasti anche nei ristoranti non specializzati nel servire prodotti di mare, con menu nei quali spicca il tonno, il pesce spada, il salmone, le capesante, i gamberi, le mazzancolle. Anche la trota è una “prima scelta”, considerato che ne abbiamo delle ottime tipologie nelle nostre zone. Per i primi: risotti, gnocchi e tortelloni sono tra i più proposti, in moltissime varianti. Tra le carni, ovviamente, vince il cotechino, ma in tanti hanno in menu la tacchinella, il petto d’anatra, il petto d’oca. E poi spazio al radicchio e al broccolo fiolaro tra le verdure”.

Tanti vicentini saluteranno, dunque, il 2019 puntano sui “buoni sapori” della tavola, augurandosi che sia di auspicio per un 2020 buono in tutti i sensi.