Censimento rom e gay con Salvini e Meloni, Rifondazione Comunista di Vicenza: “silenzio delle opposizioni liberali”

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Liti temerarie: i giornalisti professionisti Salvini e Meloni a capo del governo
Meloni e Salvini

Siamo in un’era in cui la “conta” degli “altri” – è scritto in un comunicato del Partito della Rifondazione Comunista Federazione di Vicenza – dei “diversi” è tornata di moda prepotentemente con l’ascesa al potere del governo gialloverde (nero?). Si vogliono censire i Rom e Sinti, si vogliono censire i gay… a quando il censimento di ebrei e comunisti?

Noi ci soffermeremo brevemente solo su due questioni di controllo politico e sociale: il censimento dei popoli “nomadi” e dei “caminanti” chiesto da Salvini; il censimento dei “gay” richiesto dai fascisti di FdI, partito della Meloni.

I censimenti dei Rom, Sinti e Caminanti sono illegali, anticostituzionali e apertamente di stampo nazifascista, difatti i motivi di “ordine pubblico” non possono giustificare l’abnormità illegale della circolare di Salvini , l’ubbidienza cieca dei prefetti e il silenzio dei sindaci interessati.

Salvini non chiede di censire i campi (atto legittimo, ma comunque politicamente pericoloso per la democrazia), ma cittadini italiani, senza presentare nessun piano preventivo, concordato magari con le comunità rom, che tenda e risolvere situazioni di campi “difficili”.

Salvini criminalizza non solo con la propaganda, (questo già lo fa), ma con atti giuridici un’ intera etnia. Anche per quanto riguarda la richiesta di FdI siamo allo stesso livello: essa è da rigettare al mittente come discriminante, illegale, anticostituzionale e nazifascista; non esiste il “movente ideologico di stampo Lgbt” sbandierato da FdI!

Cosa significa questa frase? Ma tutto questo purtroppo è possibile nel nostro paese oggi
Dove sono i “liberali”? I paladini della libertà? Oggi, ovunque gratti un politicante liberale, sotto trovi sempre un reazionario. Solo così si può spiegare il silenzio delle opposizioni liberali e degli stessi alleati di governo di Salvini.

Noi non ci stiamo.