Questa mattina è stata celebrata la Giornata dell’Unità nazionale e delle Forze armate, che quest’anno coincide con il centenario della tumulazione del Milite Ignoto all’Altare della Patria.
Dopo la messa in suffragio dei Caduti, celebrata dal vescovo Beniamino Pizziol nel santuario della Madonna di Monte Berico, ha preso il via sul piazzale della Vittoria la cerimonia istituzionale, organizzata da Comune, Prefettura e Coespu, alla presenza delle autorità civili e militari, delle associazioni combattentistiche e d’arma, dei sindaci della provincia di Vicenza, delle forze dell’ordine, della protezione civile, di una rappresentanza di sanitari in camice bianco e di alcune classi di studenti delle scuole vicentine.
La cerimonia a piazzale della Vittoria ha concluso gli eventi che in tutto il territorio vicentino sono stati organizzati nelle scorse settimane per onorare il Centenario del Milite Ignoto. Un programma coordinato dalla cabina di regia presieduta dal consigliere provinciale Valter Orsi, fatto di celebrazioni nei 4 Sacrari militari vicentini, di conferimenti di cittadinanza ordinaria al Milite Ignoto da parte di molti Comuni vicentini, di targhe a imperitura memoria del Centenario. Un percorso fatto assieme dalle istituzioni, dalle associazioni combattentistiche e d’arma, dai cittadini, dagli studenti. Che a monte Berico ha trovato degna conclusione, con lo sguardo rivolto alle montagne e il pensiero a chi su quelle montagne ha combattuto e ha perso la vita.
“Il 4 novembre del 2021 – ha ricordato il presidente della Provincia e sindaco del Comune di Vicenza Francesco Rucco nel suo intervento – ha un valore ancora più profondo. Cent’anni fa undici salme di Militi Ignoti venivano raccolte nei luoghi più significativi della Grande Guerra. E una di loro, a simboleggiare tutti i caduti senza nome, veniva tumulata nell’altare della Patria a Roma, per ricevere non solo dai famigliari, ma da una nazione intera l’affetto e la gratitudine che si rivolgono agli eroi. Tre delle undici salme furono rinvenute nel vicentino, una nel massiccio del Pasubio, una nel monte Ortigara e una nel Grappa. Ma sono ancora tante le salme che riposano nella pace dei nostri monti. Migliaia sono nei 4 Sacrari che, a custodia dei caduti, sono stati eretti nel vicentino e sono raffigurati nel gonfalone della nostra Provincia, per non dimenticare il grande sacrificio del territorio vicentino durante la Prima Guerra Mondiale. Per questo oggi qui ci sono sindaci di tutti i Comuni vicentini, a significare la volontà di un intero territorio di unirsi in una commemorazione corale. Il Milite Ignoto è il soldato che senza clamore fa il suo dovere. Con senso di responsabilità e spirito di sacrificio. Per un ideale superiore, per la sua comunità, per la Patria. E’ il singolo che diventa collettività, perché a vincere la guerra non sono solo i generali, ma gli eserciti. E’ ogni singolo soldato che compone l’esercito. Questo esercito oggi siamo tutti noi. Generali e soldati semplici. Sindaci e cittadini. Medici e volontari. Lavoratori e studenti. Tutti noi chiamati nella quotidianità ad agire con senso di responsabilità. Sia che operiamo a cuore aperto, sia che teniamo puliti i marciapiedi. Che siamo in missione all’estero o nell’aula di una scuola. Non importa il “cosa”, ma il “come”. Ce lo sta insegnando con forza la pandemia. Si vince o si perde tutti assieme. Riconoscendo nel sacrificio quotidiano l’eroismo del singolo che ha a cuore il bene della Comunità”.
Le lettura della motivazione della Medaglia d’Oro al Milite Ignoto e della Preghiera per i Soldati Ignoti è stata affidata ad alcuni studenti degli istituti comprensivi 4 e 7 di Vicenza e dei Licei Pigafetta di Vicenza e Tron Zanella di Schio, presenti con le proprie classi.
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Fonti: Centenario del Milite Ignoto: la cerimonia nel piazzale della Vittoria , Provincia di Vicenza