Il centro storico di Vicenza diventa accessibile a tutti e gratis grazie a un progetto della Regione Veneto volto a promuovere il turismo inclusivo. A metterlo in campo l’ULSS 8 Berica in collaborazione con l’amministrazione Comunale di Vicenza e il Consorzio Vicenzaè.
L’iniziativa prevede un tour guidato per far scoprire le bellezze architettoniche di Vicenza, patrimonio Unesco, anche alle persone con disabilità. Il primo Tour Sociale e Inclusivo del centro storico di Vicenza è in programma sabato 17 giugno 2023 e a seguire per i successivi 10 sabati con ritrovo fissato presso l’ufficio IAT in Piazza Matteotti alle 14 e 15, anche in caso di maltempo.
Il programma prevede due ore di visita guidata lungo un percorso studiato appositamente per essere privo di barriere architettoniche e, per questo motivo, accessibile a chiunque.
Il tour, nelle intenzioni degli organizzatori, vuole promuovere la Città del Palladio come meta turistica a tutto tondo, accessibile a tutti senza distinzioni. Sarà un percorso tra la storia e i monumenti, ma ogni volta riadattato, mai uguale al precedente, grazie a guide specializzate che si connettono anche empaticamente con i turisti.
Il progetto è fatto su misura per essere più inclusivo e adattabile per tutte le necessità, anche grazie all’aiuto delle associazioni che rappresentano i genitori che hanno figli con disabilità. In particolare, è previsto un percorso studiato per ipovedenti.
L’iniziativa è stata presentata oggi nel corso di una conferenza stampa. Achille Di Falco, direttore dei servizi Socio-sanitari dell’Ulss 8 Berica, ha precisato che il turismo non è solo un settore strategico per l’economia, ma anche un’opportunità di inclusione sociale. Un territorio accessibile a tutti “è un messaggio di inclusione, perché le barriere più difficili da abbattere sono quelle psicologiche e culturali. Il valore del progetto non sta solo nell’accessibilità del percorso, bensì nell’inclusività. Non volevamo organizzare qualcosa di dedicato esclusivamente ai soggetti con disabilità, bensì costruire un’offerta turistica che potesse essere accessibile a chiunque, senza distinzioni”, ha concluso Di Falco.
