Di seguito l’interrogazione comunale di Ciro Asproso
“Il Centro Storico come volano di rigenerazione dell’intera città: regole, strumenti e opportunità”. E’ questo il titolo di un Convegno promosso dal Comune di Vicenza in collaborazione con Confindustria per il prossimo 6 febbraio presso la sede di Palazzo Bonin Longare.
Tra i relatori figurano Danilo Gerotto (Direzione Sviluppo del Territorio di Venezia), Ezio Micelli (Professore di Estimo allo IUAV); Bruno Barel (Professore di Diritto all’Università di Padova); Flavio Albanese (Studio ASA) e Piergiorgio Tombolan (Progettista incaricato della Variante al P.I. per il centro storico di Vicenza). A trarre le conclusioni sarà infine Marco Lunardi, assessore all’Urbanistica.
Lo scopo del Simposio è ben descritto nel Programma (vedi allegato) che provo a sintetizzare :
1. Il Centro Storico inteso come “città viva” e non più come “città intoccabile”.
2. Predisporre una disciplina snella ed efficace degli interventi sul patrimonio edilizio.
Due propositi che non lasciano molto spazio all’immaginazione e che, a mio modo di vedere,già prefigurano quello che potrà essere l’esito del dibattito. Dimostrare che l’eccesso di regole ha finito per soffocare il centro cittadino e che per fare spazio alla modernità si rende necessario il superamento del Piano Coppa, specie nella parte che disciplina le tutele e la conservazione del patrimonio immobiliare.
Non v’è alcun dubbio che in tutti questi anni sono avvenute delle profonde trasformazioni nel tessuto sociale ed economico della città, di queste trasformazioni occorre tenere conto, aggiornando gli strumenti di pianificazione e rendendoli più rispondenti ai bisogni emergenti. Tuttavia, il Piano Coppa ha rappresentato un modello positivo per molte città italiane e ancor oggi è oggetto di studio, proprio in virtù delle norme di salvaguardia.
Spero di sbagliarmi, ma anche la scelta dei relatori mi pare alquanto discutibile:
– il professor Barel è l’esperto di Diritto che ha fornito il sostegno giuridico al tanto discusso “Piano Casa” della Regione Veneto. Il Piano, per intenderci, che fu accusato dalle associazioni ambientaliste e anche da molti Comuni di derogare i vincoli urbanistici di salvaguardia degli edifici storici, consentendo un forte aumento dei volumi e lo stravolgimento delle sagome esistenti.
– Flavio Albanese è il professionista a cui si è rivolta la Derval srl per la variante al progetto di ristrutturazione dell’ex Palazzo delle Poste. Un intervento definito re-interpretativo dallo stesso Albanese e che il TAR del Veneto ha dichiarato in contrasto con le previsioni urbanistiche del Centro Storico.
Come se non bastasse, dopo la sentenza del TAR, la Derval adombrò l’ipotesi di una richiesta per risarcimento danni nei confronti del Comune. Una ragione più che sufficiente per evitare commistioni imbarazzanti.
Stupisce poi che si sia deciso di organizzare il primo Convegno proprio nella sede di Confindustria. Con tutto il rispetto per i rappresentanti dell’imprenditoria vicentina, qui stiamo parlando di riscrivere le regole urbanistiche del Centro storico, ossia di quella parte di città che più di tutte conserva le testimonianze storico artistiche della nostra identità comunitaria. Buon senso avrebbe voluto che si fosse convocata la cittadinanza in uno Spazio pubblico, aperto a tutti, e riservando particolare attenzione ai residenti.
Tra l’altro, il 22 ottobre scorso, quando si riunì per la prima e unica volta la Commissione Territorio – alla presenza del progettista, architetto Tombolan – l’assessore Lunardi parlò di “riunione interlocutoria” senza fornire alcuna indicazione in merito alle strategie operative del Comune. Curioso che ora vada a parlare agli imprenditori se non aveva nulla da dire ai Consiglieri comunali.
In considerazione di ciò sono a CHIEDERE:
Se la presenza dei su citati relatori non rischi di condizionare in maniera aprioristica l’esito del Convegno.
Se non fosse più opportuno dare la precedenza ad una fase di ascolto e di confronto partecipativo rivolto a tutti i cittadini e in particolare ai residenti.
Se e quando si pensa di coinvolgere la Commissione Territorio nella definizione degli obiettivi e delle strategie di pianificazione per il futuro del Centro storico.
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