Di Federico Murzio, da Il Corriere del Veneto. I partiti di centrodestra si mettono in proprio. Si smarcano da Idea Vicenza-Rucco Sindaco. E pensano al futuro. La base di partenza del pensiero è quel 19 per cento che Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia hanno racimolato alle amministrative. Non molto e, in altri tempi, i segretari cittadini dei partiti si sarebbero dimessi prima che qualcuno li invitasse all’harakiri (politico s’intende).
Non molto, ripete qualcuno, ma si ricomincia da qui, con il naso all’insù a guardare con malcelata invidia quel 24 per cento raccolto da Idea Vicenza, la prima forza politica del centrodestra e della città. Una percentuale significativa che all’ex sindaco Francesco Rucco, che pure ne 2018 li aveva portati al governo, non si perdona proprio.
Giovedì sera, nello studio professionale di Giorgio Conte (uno dei due consiglieri comunali di Fratelli d’Italia) si è tenuto un vertice tra i tre segretari cittadini, Silvio Giovine (Fdi), Eva Pranovi (Lega), Roberto Cattaneo (Fi) e i consiglieri comunali a Palazzo Trissino (Giorgio Conte, Nicolò Naclerio per Fdi, Jacopo Maltauro per il Carroccio, Marco Zocca per Forza Italia). E se l’ufficialità dell’esito del vertice sta nelle parole di una nota diffusa proprio dal parlamentare di Fdi Giovine (eletto però nel collegio bassanese), rimane ciò che nell’ufficialità non rientra. Vogliamo «dare vita a un percorso, concordare azioni periodiche condivise allo scopo di gettare le basi per un’alternativa all’amministrazione comunale di centrosinistra» fa sapere Giovine. E ancora: «Siamo al lavoro insieme per costruire un nuovo progetto di centrodestra a Vicenza».
Ciò che invece non è uscito dallo studio di Conte per essere messo nero su bianco è una linea d’azione che non prevede il contributo dei civici di Rucco. Contro il quale (e contro gli interventi finora portati dai fedelissimi Simona Siotto, Valerio Sorrentino, Valeria Porelli) sono emersi giudizi taglienti condivisi, anche sulla scorta delle dichiarazioni dell’ex sindaco dopo la sconfitta e lo j’accuse sullo scarso impegno dei partiti. Insomma: rispetto agli anni del governo l’atteggiamento nei confronti di Rucco di Fdi, Lega e Fi non sembra mutato. Ci sono naturalmente dei distinguo.
L’ostilità nei confronti dell’ex sindaco pare essere stata più sfumata in Naclerio e molto più sfumata nell’ex assessore al Bilancio Zocca. D’altra parte, che un’opposizione unita e condivisa del centrodestra (civici più partiti) fosse un’utopia lo si è appreso fin dagli interventi di Maltauro e altri durante il primo consiglio comunale. Con gli osservatori a ironizzare sul fatto che, a memoria, un consigliere di opposizione non può essere un premio di maggioranza.
I partiti di centrodestra a Vicenza ripartono dunque da qui, dopo che Giacomo Possamai pare avere dimostrato che senza un’ossatura civica non si vince. Difficile intanto aspettarsi i travasi da Idea Vicenza verso i partiti dello scorso mandato. Più probabile il contrario.