“Ci rivolgiamo a Lei Presidente Luca Zaia in quanto lo sviluppo e la sostenibilità oltre a rappresentare un interesse nazionale, crediamo rappresentino l’interesse di ogni comunità locale, nel modo che noi abbiamo di intenderla, fondata sulla sostenibilità sociale, economica e ambientale” – scrive nella nota che pubblichiamo Roberto Boschetto, Presidente di Confartigianato Imprese Veneto (qui altre note su ViPiu.it di questa associazione, ndr).
“Siamo convinti – aggiunge Boschetto – che anche dalle istituzioni locali, attraverso lo strumento della Conferenza Stato Regioni, possano arrivare le giuste sollecitazioni al Governo nazionale affinché, una volta per tutte, venga stabilizzato in modo chiaro il quadro normativo di riferimento, nell’interesse dei cittadini e degli operatori economici”.
Questo uno dei passaggi più importanti della lettera inviata dal Presidente di Confartigianato Imprese Veneto Roberto Boschetto al Governatore Zaia per spiegare la grandissima preoccupazione di cittadini e imprese veneti per le conseguenze che avrà l’art 28 del decreto sostegni ter contenente la famigerata modifica alla cessione del credito.
Da una stima fatta dal nostro Ufficio Studi Confederale, se la cessione del credito rallenta, le aziende bloccheranno le commesse e, conseguentemente, lavoro e fatturato. Sono circa 9mila400 le case in regione Veneto che rischiano di non venire ristrutturate perdendo l’opportunità di essere ammodernate ed essere rese più efficienti sotto l’aspetto energetico.
“Parliamo di una stima di circa 940milioni di euro di lavori edili che non verranno svolti, se la stretta dovesse passare così com’è – spiega Boschetto – E consideriamo che il settore Costruzioni nella nostra Regione stava macinando numeri da record con un saldo di quasi 700 imprese artigiane in più iscritte all’Albo nel corso del 2021. In attesa dell’entrata in vigore del Decreto, il prossimo 7 febbraio, si assiste in questi giorni alla “corsa alla cessione”, ma il rischio è anche quello di un innalzamento dei tassi d’interesse”.
“Per questo –prosegue il Presidente– come Confartigianato ci stiamo mobilitando a tutti i livelli: dalla lettera del Presidente nazionale Marco Granelli al Presidente del Consiglio Mario Draghi, alla nostra inviata al Governatore Luca Zaia, alle sette lettere che le nostre territoriali stanno inviando ai rispettivi Prefetti sino all’incontro con i Parlamentari veneti in programma per la fine della prossima settimana con l’unico obiettivo di sollecitare tutti ad una modifica, in sede parlamentare, dell’articolo 28 portando i nostri 10 motivi: 1) cambi in corsa nelle regole disorientano le imprese; 2) stabilità normativa indispensabile per consumatori e imprenditori; 3) mercato già bloccato dall’effetto annuncio; 4) tutta la filiera compromessa; 5) non solo danni economici; 6) in gioco anche la reputazione delle imprese; 7) a rischio liquidità e programmi di sviluppo delle imprese; colpiti gli operatori onesti e responsabili; 8) aumenta la sfiducia verso un efficace strumento per la transizione green; 9) rallenta la corsa verso obiettivi di risparmio ed efficienza energetica; 10) l’accesso agli incentivi diventa elitario.
“Chiediamo –conclude Boschetto– la massima sollecitudine per la correzione perché le imprese non possono sopportare 60 giorni di blocco delle attività e i cittadini non devono essere lasciati dallo Stato nella più assoluta incertezza circa la cessione dei loro crediti fiscali. Il giusto contrasto alle frodi non può essere la motivazione per impedire alle imprese di lavorare e per gettare un’intera economia in confusione, ne va della crescita economica del Paese già messa alla prova dal caro prezzi dei materiali e dell’energia”.