Cgil, Cisl e Uil denunciano di leggere del futuro di Aim Vicenza solo sulla stampa: spezzatino o cessione delle utenze, ora ne parleranno con Vivian

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Di fronte alle ennesime informazioni emerse solo mediaticamente sui progetti sul futuro di AIM Vicenza dell’amministrazione Rucco si è svolta una imprevista conferenza stampa di CGIL, CISL e UIL Vicenza oggi pomeriggio presso la sede cislina essenzialmente per manifestare totale irritazione di fronte a una persistente assenza di canali diretti con l’azienda e la proprietà comunale (qui vi proponiamo il video integrale vista la delicatezza degli argomenti trattati).

Raffaele Consiglio (segretario generale Cisl Vicenza), Giampaolo Zanni (segretario generale Cgil Vicenza) e Roberto Frizzo (segretario della Uil Tucs Vicenza che parlava a nome della sua segretaria generale Maria Grazia Chisin assente per precedente impegni) non hanno lesinato critiche all’unisono alle nebbie che avvolgono, per lavoratori e cittadini, il futuro delle multiutility vicentina.

Da due anni l’azienda pubblica, che dà lavoro a poco meno di mille dipendenti e fornisce servizi pubblici ai cittadini, è, infatti, in balia di voci su fusioni, col rischio di perdita di peso nella governance (“come per la Fiera di Vicenza“, hanno rimarcato tutti) e, addirittura, di cessioni del pezzo più pregiato, Aim Energy, di quello che parrebbe essere lo spezzatini in via di preparazione.

E se a Vicenza rimarrebbero gli “spiccioli” della multiutility (sosta, manutenzioni e rifiuti), “però noi nulla sappiamo di questa e/o altre ipotesi – hanno ripetuto con frequenza quasi ossessiva Consiglio, Zanni e Frizzo con il supporto anche di Giuliano Ezzelini Storti -, ma ne leggiamo solo sulla stampa locale e su quella, parzialmente discordante, di Verona dove AGSM dice che il progetto di fusione procede ma a passi lenti, troppo lenti per non compromettere gli sviluppi aziendali“.

E da una considerazione di Zanni, condivida da un Raffaele Consiglio oggi particolarmente “incazzato” contrariamente a quello che è il suo aplomb, emerge, anche sulla base di una nostra domanda di approfondimento, un dubbio che è un grande timore: che l’assenza paventata di una strategia serva a coprire quella che Ascopiave, la più grande delle tre multiutility venete ancora in ballo nel risico delle fusioni, ha già attuato e, cioè, la cessione delle utenze, la parte commerciale ricca, per tenersi le reti, che necessitano di investimenti  per la loro manutenzione e il loro ammodernamento.

Insomma, temono i tre sindacalisti, che arrivano a darsi provocatoriamente degli “scemi”, visto che non capiscono cosa hanno in testa i politici, “se ne hanno”, che la strategia ci sia: tenersi in caso le briciole e i costi e cedere ai privati profitti commerciali.

L’immediata convocazione della conferenza stampa da parte dei tre sindacati che non escludono azioni forti ha, comunque, portato a un risultato: mentre parlano ricevono la convocazione dell’amministratore unico di Aim, Gianfranco Vivian, (ma non della proprietà…) il 5 o il 6 novembre.