Champagne: quanto si spende in media per il suo acquisto?

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La Champagne in Francia, credits marcopoloTV
La Champagne in Francia, credits marcopoloTV

Oggi anche le bevande alcoliche sono sempre più acquistate in rete e gli champagne non fanno eccezione, basta dare uno sguardo al vasto assortimento di e-commerce come VinoPuro.

Lo champagne rientra a pieno titolo tra gli acquisti di tipo “luxury”: questa bevanda ha infatti un costo notevole e, al di là di questo, è considerata un autentico simbolo di esclusività.

Che cos’è lo champagne?

È utile ricordare che lo champagne è un tipo di spumante, nello specifico si tratta di uno spumante vendemmiato e prodotto nell’omonima zona francese, la quale rappresenta il fiore all’occhiello della produzione mondiale di spumanti per via delle particolari caratteristiche di tali uve.

Una serie di fattori quali le peculiarità del terreno, il clima e la posizione geografica contribuiscono a rendere le uve della zona di Champagne assolutamente uniche al mondo.

Sicuramente lo champagne è una delle bevande alcoliche più costose in assoluto, di conseguenza è interessante chiedersi quanto spendano i consumatori per poterselo assicurare.

È possibile rispondere a questa domanda facendo riferimento ai dati presentati da Nomisma, famosa società di consulenza strategica ed aziendale, la quale ha pubblicato sul proprio sito Internet ufficiale un report eseguito da Osservatorio Nomisma Wine Monitor.

Notevole forbice di prezzo e differenza tra acquisti online e in negozio

Prima di entrare nel dettaglio, tuttavia, occorrono due premesse.

La prima, quella più ovvia, ovvero il fatto che in commercio esistono champagne dai prezzi più disparati, spaziando da quelli dal costo molto accessibile, appena superiore a quello di un vino, fino a quelli estremamente cari; la forbice di prezzo tra gli champagne più economici e quelli più cari è davvero notevole.

La seconda è il fatto che, come vedremo, si registrano delle differenze di prezzo medio non trascurabili tra gli champagne acquistati presso i punti vendita fisici e quelli comprati online.

Detto ciò, andiamo dunque a scoprire cosa è emerso dallo studio condotto da Nomisma.

I costi medi degli spumanti tra cui gli champagne secondo Nomisma

Gli champagne sono inclusi nella categoria “spumanti”: come detto, infatti, lo champagne non è altro che uno spumante prodotto in questa rinomata zona della Francia.

Già a primo acchito si nota come gli spumanti siano una delle bevande enologiche più care, tuttavia Nomisma ha rilevato una differenza non irrilevante tra la spesa media effettuata nei punti vendita e quella che riguarda invece il commercio elettronico.

Chi acquista online, infatti, sembra avere una propensione a spendere di più, o meglio ad optare per spumanti più costosi: chi acquista in rete infatti spende in media, per gli spumanti, 8,9 euro a litro, cifra ben superiore ai 6,5 euro al litro che contraddistingue i punti vendita fisici.

Chi acquista vini in rete tende a scegliere etichette più costose

Dando un’occhiata alle altre tipologie di vino, si può notare come la tendenza ad acquistare online prodotti più costosi si confermi anche per prodotti di altro tipo: per “fermi e frizzanti” online si spendono in media 4,8 euro al litro a fronte dei 3 nei punti vendita fisici, per i vini “doc” si spendono online 5,9 euro al litro a fronte dei 4,6 dei punti vendita, per i vini da tavola 3 euro a litro a fronte dei 2,1 dei punti vendita fisici, mentre per la categoria “charmat secco”, in rete si spendono mediamente 6,6 euro a litro a fronte dei 5,6 euro nei punti vendita fisici.

Questo, si badi bene, non significa che su Internet i vini hanno un costo superiore, anzi nella grande maggioranza dei casi acquistare in rete assicura un risparmio a parità di prodotto, semplicemente significa che chi acquista online preferisce concedersi etichette dal costo superiore, sia per quel che riguarda gli spumanti e gli champagne che vini di altro tipo.