Una posizione che non convince. È quella assunta dal Garante della Privacy su ChatGPT, che l’associazione Codici giudica in maniera negativa.
“Il blocco deciso dal Garante non convince – afferma Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici – e lo diciamo anche in riferimento ad un’altra questione che ha suscitato un grande dibattito. Con quello accaduto per TikTok e questo stop per ChatGPT non vorremmo che si stesse andando verso un nuovo oscurantismo. La tutela della privacy è fondamentale, ma decisioni come quella di bandire ChatGPT dal territorio italiano sono sbagliate. I servizi basati sull’Intelligenza Artificiale sono sempre più numerosi e diffusi, verificarne il funzionamento corretto è d’obbligo, così come fissare paletti in grado di tutelare dati e diritti. I rischi non mancano, così come i timori e questo accade sempre di fronte a novità importanti come quelle introdotte, ad esempio, da ChatGPT. Da qui a vietare un servizio, però, ce ne passa”.
“Non è mettendo al bando un servizio che si risolvono i problemi – conclude Giacomelli –. Per questo motivo ci auguriamo che l’incontro annunciato per oggi tra Garante della Privacy ed OpenAI segni l’apertura di un dialogo per risolvere le criticità sollevate sul trattamento dei dati e superare una situazione che, lo ripetiamo, al momento non tutela, ma danneggia”.
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Fonte: Codici
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