Chef sottopagato a Cornedo Vicentino: il titolare lo querela buste paga alla mano

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yuri zaupa chef sottopagato
Yuri Zaupa (foto da: _yurizaupa_)

Lo chef sottopagato Yuri Zaupa è stato querelato dal titolare del ristorante di Cornedo Vicentino nel quale lavorava. Una vicenda che ad agosto scorso aveva fatto discutere non poco.

La questione era stata infilata nel filone narrativo sul lavoro in Italia, intriso – come tutti sappiamo – di temi come lo sfruttamento, la mancanza di voglia di sacrificarsi, il reddito di cittadinanza, le paghe da miseria e così via.

Nel particolare, il 23enne sedicente chef sottopagato di Valdagno, aveva accusato via social le condizioni nelle quali era costretto a lavorare. Ovvero 80 ore a settimana per una paga da 100 o 200 euro al mese. Un caso molto estremo, dunque, tanto per le ore di lavoro giornaliere quanto per la miseria del salario.

Ma proprio in queste ore Federico Vencato, il titolate del ristorante di Cornedo Vicentino, ha reagito alle accuse, soprattutto mostrando le buste paga dell’ormai ex dipendente per il tramite del proprio avvocato, Stefano Grolla.

Si è rivolto ai carabinieri di Valdagno esibendo la documentazione attestante la regolarità del rapporto di lavoro e della corresponsione di quanto dovuto. “Zaupa – sostiene il legale – ha ricevuto correttamente ogni mensilità, con compensi tutti superiori ai 1.000 euro, in ottemperanza di quanto previsto dal suo regolare contratto di lavoro.

Nego che l’ex chef abbia fatto 80 ore di lavoro a settimana e il contratto non prevedeva un ammontare di 16 ore bensì di 24. Sono dati documentali e non interpretabili”.

Insomma, la vicenda nata sui social potrebbe finire in un’aula di tribunale dal momento che il ristoratore ha sporto querela nei confronti dello chef sottopagato.

“Ho avviato un’attività che mi è costata un grosso investimento di denaro e lavoro. Io ho sempre adempiuto correttamente agli oneri giuslavoristi”.

Ad agosto scorso Yuri Zaupa aveva scritto su Instagram: “Nel mese di settembre 2021 comincio la mia nuova esperienza in un locale di recente concezione a Cornedo Vicentino. Propongo la ,ia cucina, con il mio punto di vista sulla cucina Veneta, o più in generale, Mediterranea. Il mio unico requisito? Essere in regola e avere un contratto che mi permetta di vivere serenamente, per il resto a me basta cucinare.

Per i primi 4 mesi decido di accettare un contratto ridicolo: 16 ore part-time, nonostante il mio monte ore settimanale si aggirasse intorno alle 80. Stringo i denti: dopotutto ho cominciato la gavetta all’età di 14 anni. Mi faccio prendere dalla novità, il posto mi piace e acconsento, ancora una volta, alle condizioni del titolare: mantenere basse le spese per il personale per i primi 4 mesi e poi alzare le retribuzioni e pensare di offrirmi un contratto a tempo indeterminato.

Naturalmente non è andata così: da gennaio a giugno 2022 vengo pagato 100-200 euro al mese, su mia richiesta ovviamente, poveraccio, ‘mica ti spetta la busta paga di diritto’.

Da tenere a mente: 80 ore settimanali, cucina gestita solo da me, dalla colazione alla cena. Avrei dovuto fermarmi alla prima mensilità mancata? Ovviamente”.