Chi paga la quota alberghiera nei Centri di servizio? Mozione Brescacin (Lega-LV): “Urge sanare vuoto normativo”

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Chi paga la quota alberghiera nelle rsa per anziani non autsufficienti?

Sonia Brescacin, consigliere regionale e presidente della Commissione Sanità in Consiglio veneto, ha presentato una mozione sulla controversia relativa al pagamento della cosiddetta “quota alberghiera” nei ricoveri di persone in condizioni di grave non autosufficienza.

La consigliera regionale e presidente della V Commissione Sonia Brescacin

«Recenti sentenze della Corte di cassazione – ha spiegato Brescacin – hanno sollevato l’attenzione in merito alla ripartizione degli oneri per l’assistenza agli anziani affetti da patologie gravi come demenza e Alzheimer. È stata evidenziata la natura inscindibile e integrata delle prestazioni sanitarie e socio-assistenziali erogate, le quali dovrebbero essere interamente a carico del Servizio Sanitario Nazionale. Il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 29 novembre 2001 e successivamente quello del 12 gennaio 2017 stabiliscono i Livelli Essenziali di Assistenza – LEA, includendo le prestazioni sanitarie di rilevanza sociale. Tuttavia, la normativa attuale prevede una compartecipazione del 50% dei costi per i trattamenti di ‘lungoassistenza’, creando confusione e difficoltà applicative che incidono sulla stessa sostenibilità dei Centri di servizio e sulla certezza dei diritti dei cittadini. Anche URIPA Veneto – Unione Regionale Istituzioni e Iniziative Pubbliche e Private di Assistenza, ha portato alla luce queste criticità, che possono essere sanate solo dal legislatore statale. E ha ricordato che i Centri stessi oggi sono destinatari di ricorsi per la corresponsione della quota di compartecipazione a carico delle famiglie, con ripercussioni sulla loro sostenibilità e funzionamento».

“Alla luce delle problematiche esposte, è urgente un intervento del Parlamento e del Governo – ha concluso la presidente della V Commissione -. Questo, per chiarire definitivamente le responsabilità economiche nei casi di assistenza residenziale per persone con gravi patologie. Tale intervento è necessario per garantire una gestione efficiente e sostenibile dei Centri di Servizio, evitando ulteriori controversie legali e assicurando un’assistenza adeguata e continua ai cittadini più fragili. Confido che il mio appello venga accolto con la necessaria attenzione e rapidità, per risolvere finalmente una questione che incide profondamente sulla vita di molte famiglie e sul nostro sistema sanitario”.

Bigon – Camani Gruppo Pd: “La Regione si faccia parte attiva”

Sullo stesso tema i consiglieri regionali del Pd, hanno presentato una mozione a prima firma Anna Maria Bigon. «L’attuale normativa non dice con chiarezza se la quota alberghiera per gli ospiti malati di Alzheimer, o in condizioni di grave non autosufficienza, sia a carico del Sistema Sanitario Nazionale o degli ospiti stessi. Tutto questo genera da anni numerosi contenziosi, con cospicue spese a carico delle famiglie e dei Centri di Servizio. Una situazione da risolvere con urgenza».

La mozione impegna la Giunta regionale «a farsi parte attiva all’interno della Conferenza Stato-Regioni, affinché venga esaminata ed adeguata la normativa, tenendo conto delle indicazioni emerse nelle sentenze. E, in attesa dell’adozione di queste misure, a individuare degli interventi per sostenere economicamente le famiglie e le strutture sanitarie residenziali penalizzate da questo scenario di incertezza».