Gli iscritti di Europa Verde Valchiampo, residenti a Chiampo, chiedono in un comunicato, assieme alla loro rappresentante regionale Cristina Guarda, che ha presentato un’interrogazione in Regione, che venga trovata l’origini dei Pfas nella zona. “E’ dura leggere su ogni bolletta dell’acqua, valori di analisi che confermano la presenza di Pfoa, Pfos e altri Pfas nell’acqua che beviamo ogni giorno a Chiampo e in alcune zone a nord di Arzignano. Se sono costanti da decenni, allora significa semplicemente che c’è un punto di origine dell’inquinamento in vallata: va trovato e bonificato. È un atto di prevenzione e tutela della salute dei cittadini – afferma il gruppo locale ricordando che “i Pfas sono elementi chimici non presenti in natura, indistruttibili e bioaccumolabili nel corpo umano. Non centra se si assumo in piccole o grandi quantità, come interferenti endocrini sono pericolosi e, oltre ad esserne causa o concausa di molte patologie croniche come la colesterolomia, va ricordato che l’EFSA (Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare) ha rivisto le soglie tollerabili giornaliere di assunzione di PFAS nell’uomo, proprio perché studi dimostrano la diminuzione della risposta del sistema immunitario alle vaccinazioni.”
EV Valchiampo ricorda “che uno studio condotto sui dati della prima ondata, andato anche in onda sulla RAI in questi giorni, rivela come nei Comuni della zona contaminata i morti per Covid siano stati una volta e mezzo il resto della regione. Lecita la domanda: i vaccini Anti Covid avranno la stessa efficacia da noi?”
Di seguito l’interrogazione della consigliera Guarda
“Premesso che:
– è nota, in quanto evidenziata e riportata nelle bollette emesse dall’ente gestore idrico Acque del Chiampo, la presenza negli acquedotti pubblici serventi i comuni di Chiampo e Arzignano Nord di perfluoratialchilici PFAS nei limiti di performance regionali, come da Dgr n. n. 1590 del 03 ottobre 2017 “Sorveglianza sostanze perfluoroalchiliche (PFAS): acquisizione di nuovi livelli di riferimento per i parametri “PFAS” nelle acque destinate al consumo umano.”
Considerato che:
– la falda contaminata, in cui persistono le adduzioni della zona nord di Chiampo e dei pozzi Grumello, non rientra nel plume di contaminazione prodotto dalla Ex-Miteni, come circoscritto dalle indagini di Arpav, e che dunque è immaginabile la presenza di differenti fonti di pressione;
Evidenziato che:
-la presenza dei composti perfluoratialchilici nelle acque è destinata a un giro di vite, speriamo il più stretto possibile, per effetto del futuro recepimento della Direttiva (UE) 2020/2184;
– i composti perfluoroalchilici, anche in piccole quantità, sono bioaccumulabili e interferenti endocrini, come verificabile e verificato con l’ausilio della bibliografia internazionale sul tema.
Tutto ciò premesso
La sottoscritta consigliera
Interroga la Giunta regionale
Per sapere se:
1. ha attivato, e se del caso con quali risultati, o ha intenzione di attivare la ricerca delle fonti di pressione di Pfas che contaminano le acque di falda di Chiampo fino ai punti di adduzione che alimentano gli acquedotti pubblici
2. Se non ritiene necessario inserire i residenti di Chiampo ed Arzignano in area gialla, apportando modifiche al “Piano di sorveglianza sulla popolazione esposta a sostanze perfluoroalchiliche (PFAS)”