Chiesa di Santo Stefano, intervento in quota per mettere in sicurezza la copertura

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Hanno operato imbragate e attaccate con le funi ai moschettoni le due guide alpine esperte di lavoro acrobatico in quota ingaggiate dal Comune per la messa in sicurezza della cupola di Santo Stefano.

“Questo spettacolare intervento – dichiara l’assessore al patrimonio Silvia Maino – è soltanto uno dei tanti lavori necessari alla manutenzione delle chiese di proprietà comunale che spesso i rispettivi parroci ci sollecitano. Con i miei uffici sto eseguendo una  ricognizione di questi stabili sotto il profilo patrimoniale per formulare un’ ipotesi di convenzione quadro che disciplini i rapporti tra il Comune, che è proprietario degli immobili, e la curia cittadina che li ha in gestione e li utilizza”.

Dopo un sopralluogo dei vigili del fuoco che qualche settimana fa avevano constatato il parziale distacco di una lastra in rame della copertura della cupola della chiesa, probabilmente a causa del vento, il parroco don Ivano Maddalena aveva infatti segnalato il problema al Comune, proprietario dell’edificio.

Su input dell’assessorato al patrimonio, il servizio Lavori pubblici e manutenzioni si è attivato per far fronte al problema. Ha quindi chiesto la collaborazione della protezione civile comunale per ispezionare dall’alto la copertura della chiesa con l’ausilio del drone, per definire la migliore modalità di intervento.

Le immagini hanno confermato il distacco e la necessità di procedere ad un intervento specialistico dall’alto.

Sono stati quindi ingaggiati due specialisti dei lavori in quota su fune per verificare lo stato di salute dell’intera copertura e per la messa in sicurezza della lastra sollevata.

L’intervento è stato eseguito ieri con l’assistenza di Aim Amcps che ha fornito una piattaforma aerea per raggiungere la quota di sbarco in sicurezza e posizionare le funi necessarie ad effettuare la prestazione specialistica in sicurezza.

Giunti sulla cupola, gli specialisti hanno riscontrato  che il danno riguardava non una, ma tre lastre tre lastre per una superficie di circa un metro quadro ciascuna.

I muratori “climber” hanno riposizionato e fissato le lastre, posandovi sopra tre fasce in rame per proteggere la cupola da infiltrazioni d’acqua.  

L’intervento di messa in sicurezza “ad alta quota” sarà completato la settimana prossima con la riparazione di due costolature.

Nel frattempo l’assessore Maino ha chiesto di ispezionare la copertura del campanile di San Lorenzo che risulterebbe a sua volta essere stata danneggiata dal vento.