Chievo Verona, chiesto il rinvio a giudizio di Luca Campedelli per bancarotta fraudolenta

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Luca Campedelli Chievo verona

La Procura della Repubblica di Verona ha richiesto il rinvio a giudizio per bancarotta fraudolenta nei confronti di Luca Campedelli, all’epoca amministratore unico dell’AC Chievo Verona Srl.

Le indagini, condotte dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Verona, hanno rivelato un complesso sistema fraudolento finalizzato a nascondere la reale situazione economica della società calcistica, fallita nel 2021.

Indagini sulle operazioni finanziarie del Chievo Verona

Le Fiamme Gialle, sotto il coordinamento della Procura, hanno scoperto che la dirigenza del Chievo Verona avrebbe falsificato i bilanci per diversi anni, simulando una solidità economica inesistente. Questo avrebbe permesso alla società di iscriversi ai campionati di calcio nonostante la mancanza dei requisiti finanziari necessari.

Uno degli aspetti centrali delle indagini riguarda le cosiddette cessioni fittizie di calciatori con il Cesena e il Carpi. Questi trasferimenti, privi di reale spostamento dei giocatori, avrebbero generato plusvalenze artificiali per oltre 35 milioni di euro, migliorando apparentemente i bilanci societari. Inoltre, sono emerse operazioni infragruppo irregolari, tra cui la rivalutazione artificiosa del marchio Chievo e il trasferimento del ramo d’azienda relativo al Campo Sportivo Bottagisio.

Mancati pagamenti e distrazione di fondi

Le accuse mosse dalla Procura non si fermano alle plusvalenze fittizie. L’ex amministratore unico del Chievo Verona sarebbe anche responsabile della distrazione di oltre 200.000 euro dalle casse societarie per scopi non aziendali.

Inoltre, le indagini hanno evidenziato un mancato adempimento sistematico degli obblighi fiscali e previdenziali dal 2014 fino alla dichiarazione di fallimento, con un’evasione superiore ai 34 milioni di euro.