Dotto e Porelli “chiudono” il palazzo comunale col dipendente solitario e scoppia il caso Devigili. Turetta (Cub): era da trasferire, ruolo non produttivo e da scambio elettorale

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Sembrava una cosa più che logica: Nicola Negrin del GdV alcuni giorni fa segnalava che nel palazzo comunale di S. Biagio, ex Aci, c’era un solo dipendente, l’assessore al patrimonio (e alla legalità) Isa Dotto (qui la sua intervista, ndr) nel suo giro di controllo degli oltre 1.700 immobili comunali ne anticipava il sopralluogo verificandone le condizioni degradate e i costi da sostenere per il suo uso per giunta, poi, per un solo dipendente comunale, si adoperava per trovare una collocazione logistica e funzionale adatta, la trovava in una ampia stanza al terzo piano di palazzo Trissino.

 

La sala, accanto agli uffici dei contratti, ora era vuota visto che in passato era usata solo da Achille Variati che lì era solito riunire la giunta perché, così è stato detto a Dotto, “nei mesi invernali il sindaco sentina freddo nella sala di giunta al secondo piano“, e, quindi, d’accordo con l’assessore al personale Valeria Porelli la soluzione oggi annunciata di trasferire lì l’ultimo dei dipendenti di S. Biagio, e chiudere il palazzo appariva la strada più logica da percorrere, chiedendosi, caso mai perchè non fosse stara intrapresa prima.

Eppure pare che stamattina in giunta si sia scatenato un caso Devigili.

Abbottonata l’assessore al riguardo, non è stato difficile conoscere il nome del mohicano che qualcuno, per un motivo apparentemente inspiegabile, sembra volesse (e voglia) lasciare lì: è Juri Devigili.

Conosciutone il nome abbiamo, quindi, interpellato Maria Teresa Turetta, che, da responsabile del sindacato più rappresentativo dei dipendenti comunali, Cub Vicenza, è la più titolata a dare informazioni al riguardo, impegnata, come è anche a far sì che rientri il problema del Front Office, scatenato dall’amministrazione Variati e che quella targata Francesco Rucco sta provando a risolvere.

E Turetta, abituale paladina dei dipendenti, stavolta va giù dura su… Devigili e non solo: “Non è che non voglio lasciare aperto un palazzo intero per lui, ma il suo non è un servizio istituzionale, è, secondo me, uno scambio elettorale cioè un ufficio illusioni creato dalla passata amministrazione. “Cercando lavoro”, l’iniziativa a cui è dedicato, non esiste, è un modo per prendere in giro i disoccupati magari creando stage e creando corsi: è proprio una roba che fa schifo perché crea tante illusioni per tanti tanti e tante mortificazioni anche in chi ci è passato. È, comunque, ripeto non è un servizio che deve dare il Comune, non è un servizio comunale ma un’invenzione, ne sono convinta, per fare scambio di voti per motivi elettorali. Non è l’unico per carità però…“.

Maria Teresa Turetta, poi, inquadra il caso Devigili in quello più generale del ritorno degli uffici di Via Torino in piazza Biade in accordo col progetto del nuovo sindaco di cui sta per occuparsi il neo direttore generale.

Se su questo torneremo a breve terminiamo la nostra conversazione con la segretaria provinciale del Cub Vicenza chiedendole qualcosa in più sulla sua ipotesi (per lei è una certezza) dell’ufficio nato per “scambi elettorali”.

Lei, senza peli sulla lingua, ci dice che “se l’impiegato era arrivato lì, a S. Biagio, per compiti come quelli di ‘Cercando lavoro’ non attinenti ai servizi tipici del Comune e, peggio, illusori per i lavoratori, probabilmente era un impiegato vicino a qualche partito, forse al Pd ma questo non influisce sul mio giudizio: non si poteva tenere S. Biagio aperto per un solo dipendente per giunta con compiti non certo di sevizio alla comunità“.
È tutta, seriamente, condivisibile la posizione di Cub Vicenza per la parte oggettiva, ma un po’ di sorpresa l’abbiamo innescata noi nella sindacalista quando le abbiamo accennato al fatto che oggi a non voler far trasferire Devigili dall’eremo super costoso, ma tranquillo, di S. Biagio, stando alle voci fuoriuscite dalla sala di Giunta al secondo piano, ora regolarmente usata dal meno freddoloso Rucco, non erano di certo esponenti né del Pd né della vecchia amministrazione di centrosinistra.

E Turetta? “Allora neanche la comunanza politica conta più, è solo e sempre più il miscuglio di interessi a comandare…“.

L’ultimo dei sanbiagini Juri Devigili, uomo di Cercando Lavoro in costante, presumibile, contatto con i referenti regionali della formazione e del lavoro a cavallo delle due giunte di segno opposto, rischia così di diventare, magari a sua insaputa, il simbolo del gattopardismo vicentino che fa presagire (temere?) l’accordo ecumenico per Rucco alla presidenza della provincia di Vicenza sottoscritto, stando alla gazzetta ufficiale di Confindustria, anche dal Partito Democratico di Vicenza, che, fino a poco più di tre mesi fa, lo bollava e lo aborriva per i like fascisti…