“In questo weekend si è tenuto VeloCittà, il festival dedicato alle due ruote – apre Leonardo Nicolai, capogruppo di Coalizione Civica per Vicenza – un bell’evento con alcuni interessanti approfondimenti. A colpire particolarmente sono le affermazioni dell’Assessore Celebron riportate all’indomani dell’iniziativa: si parla infatti di 60 km di piste ciclabili presenti a Vicenza, ma parrebbe esserci un po’ di confusione nell’aria a riguardo. Pochi anni fa i comunicati stampa del comune parlavano di 65 km di itinerari ciclabili (2017) con l’obiettivo di arrivare a 75 con 6 nuovi itinerari ciclabili. Non solo questi non si sono ancora visti, ma racchiudono anche alcuni progetti che ora rilancia l’Assessore della nuova giunta”
“Possiamo anche tralasciare la guerra dei dati, perché si può sempre sbagliare, ma sicuramente qualche dubbio sui reali investimenti di questi quattro anni emerge, non essendo visibile un grosso cambiamento nel totale dei km – prosegue Nicolai – Ma non di sole ciclabili si parla a VeloCittà, dove si propone anche di istituire bike lane quando possibile, un’opzione che negli anni di pandemia il governo ha promosso: l’Amministrazione però non ha minimamente colto questa opportunità. In generale poi l’Assessore Celebron parla di “progetti che daranno una forte spinta alla mobilità”, eppure in 4 anni di governo ben poco sembra essere stato fatto”.
“Un esempio plastico di questa inerzia è il PUMS, il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile – conclude Nicolai – secondo la Gazzetta Ufficiale le città dovevano dotarsene entro il 5 ottobre 2019, scadenza poi rinviata di un anno. Non si tratta di semplice carta, ma di un piano fondamentale per ottenere finanziamenti statali per nuovi interventi per il trasporto pubblico di massa. Ad oggi abbiamo visto solo qualche articolo, giunto peraltro senza alcuna vera partecipazione dei cittadini salvo qualche questionario dalla dubbia validità scientifica. Lo stesso Assessore Celebron affermava che una bozza preliminare sarebbe stata pronta a primavera 2021, per poi approvarlo entro l’anno. È finita ormai la primavera 2022 e non abbiamo visto nessun progetto, nessun piano. Eppure il PUMS si chiamerebbe “Vicenza 2030”, nome utile per dare una scadenza decennale alla progettazione, di cui abbiamo già perso il 20% del tempo: speriamo a questo punto che ‘2030’ non sia la data in cui finalmente lo vedremo”.
Leonardo Nicolai
Coalizione Civica per Vicenza