(Articolo da VicenzaPiù Viva n. 9, sul web per gli abbonati tutti i numeri, ndr).
Da Ponte Furo ai Ferrovieri passando per viale Trento: tra nonsense, maleducazione e asfalto da sistemare.
Ponte Furo: ciclabile dadaista
Attraversare Campo Marzio e passare per ponte Furo e il porton del Luzo è il modo migliore per i ciclisti per raggiungere, magari dalla stazione, le zone di Santa Caterina, Borgo Berga, ma anche viale Margherita, in attesa della nuova ciclabile di viale Risorgimento. Posto che il breve tratto di ponte Furo è pericoloso perché ci passano gli autobus (chi scrive è stato toccato da un autobus mentre andava in bici proprio in quel punto), un tentativo di pista ciclabile è stato realizzato anni fa, ma la buona volontà non basta. C’è una ciclabile che nasce nel nulla, all’improvviso, e dove ci parcheggiano sopra le auto, che a un certo punto passa sopra il marciapiede, e un cartello, inascoltato, segnala ai pedoni di cambiare lato perché su quel marciapiede ci devono passare le bici. Ciclabile dadaista.
Viale Trento: ciclabile claustrofobica
La ciclabile di viale Trento è molto impegnativa per le ruote delle bici, dato che il fondo è sconnesso a causa delle radici delle piante circostanti. Arrivati avventurosamente in fondo, bisogna attraversare e fare una curva sottilissima in cui ci devono stare due bici, prima di poter attraversare per raggiungere la ciclabile più spaziosa che collega viale d’Alviano con viale Mazzini (e comunque i ciclisti devono condividere con i pedoni). Tempo fa le telecamere del bar Al Canton ripresero un camion che passando buttò giù un pezzo di ringhiera, dato che per costruire quella ciclabile venne ristretta la carreggiata in un punto in cui passa passano anche camion e autobus.
Ferrovieri-Sant’Agostino: ciclabile Dakar
La ciclabile, o per meglio dire, il pezzo di carreggiata che collega i quartieri Ferrovieri e Sant’Agostino è caratterizzata da un fondo sconnesso, auto parcheggiate e bidoni dell’immondizia, cosicché per il ciclista è vietato distrarsi e impossibile annoiarsi. Per rendere ancora più wild e mozzafiato l’esperienza urbana del ciclista, si potrebbe consigliare al Comune di installarci anche degli idranti e delle dune di sabbia.