Una sentenza choc quella che arriva da Shangai dove una giornalista è stata condannata a 4 anni di galera per aver raccontato la situazione di Wuhan all’inizio dell’epidemia di “polmonite misteriosa” che si è poi scoperto essere Covid (fonte Ansa). Anche in Italia i giornalisti hanno denunciato minacce e pressioni per aver raccontato la situazione molto drastica negli ospedali veneti, soprattutto a Verona e Treviso, ma in Cina, da dove tutto è partito, si adottano metodi da Unione Sovietica anni ’50 più che da potenza mondiale che dialoga e fa affari con tutto il mondo. Zhang Zhan, ex avvocato diventata giornalista freelance, ha pubblicato sui social dei video-reportage di quanto stava accadendo a Wuhan a febbraio. Da giugno è in sciopero della fame e non sta bene, è stata processata e dopo una breve udienza condannata con l’accusa di aver “raccolto litigi e provocato problemi”. Altri tre giornalisti cinesi sono in galera in attesa di giudizio per aver osato criticare le autorità cinesi e la loro narrazione ovattata della pandemia.