Occhi sul mondo: Cina interferisce con gli Usa e le Filippine, “screzi” in mare per le future rotte e risorse polari

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Filippine, Usa e Cina si provocano: immagine di due navi della guardia costiera cinese
Immagine di due navi della guardia costiera cinese

Attriti Cina, Filippine e Usa. Dopo le accuse delle Filippine contro la Cina, gli Usa si preoccupano per le 11 navi avvistate nelle acque internazionali vicino all’Alaska. Domenica 6 agosto, il Governo filippino ha condannato il comportamento della Guardia costiera cinese, accusata di non aver rispettato il diritto internazionale. L’imbarcazione filippina è stata affrontata con un cannone ad acqua mentre trasportava provviste ed altri rifornimenti per il proprio personale militare di Second Thomas Shoal.

Non essendo la prima volta che interferiscono con le rotte delle navi filippine, l’esercito definisce le azioni cinesi «eccessive ed offensive». Ma la Cina risponde accusandole di sconfinamento e di trasporto di materiali da costruzione illegali. Gli Stati Uniti hanno replicato all’affronto cinese che qualsiasi attacco armato alle navi filippine farebbe scattare gli accordi di mutua difesa del 1951. 

La causa dello screzio sono le Isole Spratly, attualmente contese tra cinque paesi: Filippine, Malesia, Taiwan, Brunei e Vietnam. Importante per le risorse naturali, tra cui petrolio e gas naturale, l’arcipelago si trova nel Mar Cinese Meridionale ed è un punto strategico. Infatti tutti i contendenti, tranne il Brunei, negli anni ci hanno costruito delle basi militari. Addirittura, nel 2015, il governo cinese ultimò la costruzione di una pista di atterraggio di 3 km costruita su un’isola artificiale. Ciò causò il malcontento degli USA che li portò ad una serie di pattugliamenti ravvicinati.

Un’altra preoccupazione per gli Stati Uniti è stato il pattugliamento congiunto tra cinesi e russi nei pressi dell’Alaska. Il Wall Street Journal, citando fonti USA, riporta che la flotta sia rimasta in acque internazionali vicino alle Isole Aleutine. Le imbarcazioni sono state monitorate con quattro cacciatorpedinieri e aerei P-8 Poseidon. Più che una minaccia, sono state considerate come una dimostrazione di forza e della collaborazione militare tra Putin e Xi Jinping.

Mar Glaciale Artico, la futura tratta commercialeDopo il pallone aerostatico cinese abbattuto al largo della costa della Carolina del Sud ad inizio anno, la tensione cresce nell’Artico. Di fatto, con il riscaldamento globale e lo scioglimento dei ghiacciai, chi controlla il Mare di Barents e lo Stretto di Bering avrà più poteri sulle vie navigabili. Con nuove tratte commerciali disponibili si ribalterebbero gli attuali equilibri del commercio marittimo. Il “corridoio artico” diventerebbe una tratta alternativa al Canale di Suez, con quasi metà strada da percorrere. Ma oltre a nuove vie commerciali ci sarebbe anche una lotta per le risorse. Secondo l’US Geological Survey del 2008 la calotta polare sarebbe una fonte di guadagno tra petrolio e combustibili fossili, ma anche giacimenti di minerali e metalli per lo sviluppo di tecnologie rinnovabili. Anche per questo gli Stati Uniti rafforzano la loro presenza nell’Artico con navi e rompighiaccio polari, monitorando i contendenti con satelliti e navi senza equipaggio.

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