Cina pioniere della rivoluzione dei robotaxi, ma la competizione globale è serrata

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(Adnkronos) – La Cina sta guidando la corsa allo sviluppo dei robotaxi, veicoli a guida autonoma che promettono di trasformare radicalmente il trasporto urbano. Città come Wuhan, capofila in questo settore e capoluogo della provincia centrale dell'Hubei, stanno vedendo un crescente utilizzo di questi mezzi futuristici, che offrono un'esperienza di viaggio sicura, conveniente e confortevole. Il servizio maggiormente diffuso è Apollo Go, sviluppato dal gigante cinese dell'internet Baidu. A ottobre 2024, Apollo Go contava a Wuhan oltre 400 veicoli completamente privi di conducente, coprendo un'area di oltre 3.000 chilometri quadrati. In alcune zone della città, il servizio è disponibile 24 ore su 24 per test e dimostrazioni. La proliferazione di servizi con venomi e l'icoli a guida autonoma è favorita da un quadro normativo in continua evoluzione. Negli ultimi anni, il governo cinese ha emanato una serie di politiche per promuovere e regolamentare la tecnologia dei veicoli autointero settore, che riguardano i test su strada, l'immatricolazione e la responsabilità in caso di incidenti. Ad aprile 2018, tre autorità centrali hanno congiuntamente pubblicato linee guida per i test su strada dei veicoli intelligenti connessi. Un aggiornamento significativo è arrivato a luglio 2021, consentendo ai veicoli che hanno superato con successo i test di trasportare persone e merci, ampliando al contempo le aree di test tra cui autostrade e strade urbane. Queste politiche hanno gettato le basi per lo sviluppo del settore, fornendo alle aziende linee guida chiare da seguire. Ad agosto 2024, le autorità di pubblica sicurezza cinesi avevano rilasciato un totale di 16.000 licenze di test per veicoli autonomi e 32.000 chilometri di strade erano stati aperti a livello nazionale per i test di questi veicoli.  
Megalopoli come Chongqing, Pechino, Shanghai e Guangzhou ospitano la nascita di numerose aziende specializzate come Apollo Go, WeRide e Pony.ai., grazie anche al ruolo chiave che stanno svolgendo le amministrazioni locali, nel favorire la nascita e lo sviluppo di zone dimostrative ad alta tecnologia per la guida autonoma dei robotaxi. A settembre 2020, Pechino ha lanciato la prima zona che copre 600 chilometri quadrati ed è dotata di infrastrutture intelligenti all'avanguardia. Nel frattempo, con l'approvazione di nuovi regolamenti che si inseriscono nel quadro normativo generale indicato dal governo, Pechino ha consentito alle aziende di offrire servizi di robotaxi su percorsi di test designati che collegano la zona dimostrativa a due dei principali hub di trasporto della città: la stazione ferroviaria sud di Pechino e l'aeroporto internazionale di Pechino Daxing.  In breve tempo la Cina ha creato un ecosistema favorevole allo sviluppo dei robotaxi attraverso una serie di politiche che hanno semplificato i test su strada, ampliato le aree di sperimentazione e definito chiare regole per la responsabilità civile. Questo approccio ha permesso alle aziende cinesi di operare in un ambiente più flessibile e di accelerare i tempi di sviluppo. Secondo Pony.ai, il numero di robotaxi in circolazione dovrebbe raggiungere 100.000 veicoli entro il 2030, quando la quota dei robotaxi nel mercato complessivo dei trasporti si attesterà tra circa il 10% e il 20%. Il valore dell'industria dei taxi a guida autonoma in Cina è previsto raggiungere 1,3 trilioni di yuan (circa 180,83 miliardi di dollari statunitensi) entro il 2030, rappresentando il 60% del mercato dei servizi di ride-hailing del paese in quel periodo, secondo le previsioni della società di consulenza globale IHS Markit. In Europa, l'approccio alla guida autonoma è generalmente più cautelativo. Le normative europee, pur essendo in continua evoluzione, impongono requisiti di sicurezza molto rigorosi e richiedono un lungo processo di omologazione prima che un veicolo a guida autonoma possa circolare su strade pubbliche. Tuttavia, diversi paesi europei stanno investendo in progetti pilota e in infrastrutture dedicate alla guida autonoma. Germania, Francia e Paesi Bassi sono tra i più attivi in questo settore, con aziende come Waymo e Argo AI che stanno testando i loro veicoli sulle strade europee. L'Italia può vantare il progetto AIDA del Politecnico di Milano, tra i più interessanti a livello mondiale.  
Gli Stati Uniti presentano un panorama più frammentato, con normative che variano da stato a stato. La California, in particolare, è considerata un punto di riferimento per i test dei veicoli a guida autonoma, grazie a un clima favorevole alle startup e a un'infrastruttura stradale diversificata. Tuttavia, la mancanza di una normativa federale unificata ne sta rallentando lo sviluppo su scala nazionale. La nascita del sistema industriale è lasciato maggiormente alla iniziativa di colossi come NVIDIA del CEO Jensen Huanh, Tesla, Waymo e Cruise, in prima linea nello sviluppo di veicoli a guida autonoma, con test su strada e progetti pilota in diverse città del paese.
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