Cinque acqueforti di Rembrandt donate al Comune di Venezia. Saranno conservate a Ca’ Rezzonico. Il sindaco Brugnaro: “Un gesto di grande nobiltà”

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Comune di Venezia
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Cinque acqueforti del pittore e incisore olandese Rembrandt van Rijn, quaranta incisioni all’acquaforte di Gaetano Zompini, altrettante incisioni all’acquaforte di Giuseppe Maria Mitelli e 15 volumi dell’Enciclopedia universale dell’Arte sono diventati ufficialmente oggi patrimonio dei Musei civici veneziani grazie alla donazione del prof. Giuseppe Scalabrino.

La firma dell’atto è avvenuta nel primo pomeriggio alla Torre di Porta nuova, all’Arsenale di Venezia, alla presenza del sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, del Segretario generale del Comune di Venezia, Silvia Asteria, del direttore della Direzione Progetti Strategici, Ambientali e Politiche Internazionali e di Sviluppo Marco Mastroianni, del responsabile di Ca’ Rezzonico, Alberto Craievivh e del prof. Giuseppe Scalabrino.

Nello specifico le cinque acqueforti sono:

·“Cottage vicino al canale. Veduta di Diemen” (mm. 141 x 208, 1641 – Filigrana “Lettere IHS, sosrmontate dalla croce latina e con sottostanti iniziali PC”);

·“Il mulino a vento” (mm. 144 x 208 – firmata e datata 1641 in basso a destra);

·“Veduta di Amsterdam da nord-ovest(dal Kadijk)” (mm. 113 x 154, 1640);

·“Paesaggio con la capanna, il fienile e il disegnatore” (mm. 128 x 208, 1641 o 1645);

·“Canale con una grande barca ed il ponte” (mm. 83 x 108, firmata e datata in basso a sinistra 1650 – proveniente dal Gabinetto delle Stampe dell’Albertina di Vienna).

A queste si aggiungono:

·“Le arti che vanno per via nella città di Venezia inventate ed intagliate da Gaetano Zompini” di Gaetano Zompini (un frontespizio inciso con il titolo + 40 acqueforti, I edizione, I tiratura, Venezia 1753);

·“Di Bologna l’arti per via d’An.ibal Ca.raci” di Giuseppe Maria Mitelli (un frontespizio con il titolo + 40 incisioni a bulino, I edizione, Gio. Iacomo Rossi stampatore, Roma 1660);

·Enciclopedia Universale dell’Arte (15 volumi + 1 supplemento, Istituto per la Collaborazione Culturale, Venezia-Roma 1958-1978).

Il valore stimato della donazione a fini assicurativi supera i 420 mila euro.

Il Comune di Venezia avrà ora il compito di conservare, valorizzare, custodire le opere donate, che saranno conservate a Ca’ Rezzonico, garantendo l’accesso agli studiosi, ricercatori ed esperti ai fini storico-culturali.

“Queste opere sono il frutto di una raccolta durata trent’anni – ha spiegato il professor Scalabrino – che la mia città, Milano, ha rifiutato. Ecco perché dopo l’incontro con Alberto Craievich e dopo aver già donato due tempere di Marco Ricci a Ca’ Rezzonico ho voluto cedere al Museo veneziano anche queste acqueforti. Una soluzione ancora migliore, visto che in Italia la cultura è difesa solo da Venezia e Firenze. E’ un piccolo gesto, ma chi conosce Rembrandt sa che i paesaggi sono il soggetto più raro che l’artista abbia inciso”.

“Un esempio, un gesto di grande nobiltà – ha sottolineato il sindaco Brugnaro – che la città saprà valorizzare il prossimo 25 aprile in occasione del Premio Festa San Marco, durante la quale viene reso omaggio alle eccellenze cittadine e metropolitane, a quei cittadini cioè che con dedizione, hanno saputo portare prestigio alla città e a tutto il territorio metropolitano”.

“La donazione che il prof. Scalabrino ha fatto a Venezia – ha spiegato Alberto Craievich – è di grande valore se si considera che nelle collezioni MUVE non sono presenti opere dell’artista olandese. A queste incisioni si aggiunge la prima edizione delle Arti che vanno per via di Gaetano Zompini, di cui la Fondazione possiede i disegni preparatori e Arti bolognesi di Giuseppe Maria Mitelli su disegni di Annibale Carracci (1660), la prima opera del genere dedicati agli umili mestieri di strada, assente nei musei e nelle biblioteche di Venezia”.