La violenza domestica – è scritto in una nota di Ciro Asproso – è un evento relazionale e di coppia da cui scaturisce la necessità di un intervento a sostegno di entrambi i soggetti coinvolti, pur nel riconoscimento delle diverse responsabilità. Per questo sarebbe importante intervenire dal punto di vista rieducativo direttamente sull’autore della violenza, che il più delle volte è un uomo, attraverso un programma di trattamento individuale o di gruppo che si faccia promotore di un cambiamento comportamentale.
Nel corso della passata Amministrazione il Consiglio comunale decise di avviare anche a Vicenza uno Sportello per l’ascolto e il trattamento rieducativo degli uomini che si sono resi autori di violenza sulle donne. Esso avrebbe dovuto operare in sinergia con il CeAv, seppure in maniera autonoma.
Il progetto prevedeva che dopo una prima fase colloquiale, di valutazione della violenza esercitata, si avviasse un percorso psico-educativo basato sulla consapevolezza e il confronto con la propria esperienza traumatica. Quanto al supporto scientifico, questo doveva essere garantito da un team di professionisti nel campo della psicoterapia.
In considerazione del fatto che la violenza contro le donne nasce spesso da un disagio psicologico che colpisce il maschio adulto, e con riferimento ad analoghe esperienze avviate in molte parti d’Italia, si chiede all’Assessore al Sociale, di relazionare in Consiglio in merito alla mancata costituzione e di attivarsi affinché anche a Vicenza si possa finalmente disporre di uno Sportello per Uomini Maltrattanti.
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