Cisl Vicenza denuncia carenza tecnici di laboratorio Ulss 7 Pedemontana: “A rischio i servizi”

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hiv tecnici di laboratorio

L’Ulss 7 Pedemontana affronta carenza di personale anche sul versante Tecnici di Laboratorio Biomedico (TSLB) per i laboratori di analisi, l’anatomia patologica e i centri  trasfusionali.

La Cisl Vicenza lancia l’allarme e chiede un tavolo regionale urgente per affrontare queste emergenze, la riapertura dei corsi universitari nelle sedi periferiche come Vicenza, di incentivare i giovani verso questa professione e di trovare accordi con i comuni per offrire alloggi adeguati ai nuovi assunti provenienti da fuori regione.

Le richieste sono rivolte alla Regione Veneto chiamata dal sindacato ad agire rapidamente.

L’ultimo concorso di Azienda Zero – spiega Elena Tonelli, segretario provinciale di FP Cisl Vicenza –, che metteva a disposizione 10 posti, ha portato all’assunzione di soli 3 nuovi tecnici. Dei 9 idonei in graduatoria, 4 erano già impiegati con contratti a tempo determinato a copertura di carenze precedenti e 2 hanno rinunciato. 

Questi professionisti lavorano con grande dedizione per garantire la qualità e l’efficienza dei servizi sanitari, anche attraverso turni di guardia attiva e reperibilità notturna e festiva. La situazione si è aggravata a causa della mancata sostituzione di assenze temporanee, come gravidanze o aspettative. La Regione ha smesso di autorizzare queste sostituzioni, riservandole solo ai pensionamenti o licenziamenti, una scelta che compromette gravemente la continuità e la qualità dei servizi sanitari offerti ai cittadini. 

Questa crisi – aggiunge il segretario Cisl – è il risultato di anni di scelte discutibili, tra cui la chiusura della sede universitaria di Vicenza del corso per Tecnici di Laboratorio Biomedico e una programmazione insufficiente dei posti disponibili nelle università del Veneto. Decisioni prese quando la carenza di personale non era ancora un problema, ma che oggi pesano enormemente sulle strutture sanitarie. 

I Tecnici di Laboratorio sono essenziali per garantire il funzionamento dei servizi sanitari 24 ore, assicurando turni di guardia attiva e reperibilità. Tuttavia, la carenza di personale rende sempre più difficile coprire questi turni senza compromettere i riposi compensativi e le ferie, aumentando i carichi di lavoro fino a livelli insostenibili. Non sorprende che molti tecnici scelgano di lasciare, cercando ambienti lavorativi più favorevoli alla conciliazione vita-lavoro e al recupero  psicofisico. 

Nel servizio di Medicina Trasfusionale, il personale supera regolarmente le 7 reperibilità mensili previste dal contratto, con conseguente esaurimento fisico e mentale. La centralizzazione del servizio di pronta disponibilità su un’unica sede, ipotesi già ventilata in passato, potrebbe  diventare inevitabile, con effetti negativi sull’efficienza dei servizi di emergenza in caso di  richiesta di sangue. Infatti, ad oggi, abbiamo due Tecnici che coprono le reperibilità tutti i giorni  dopo le 20, uno sulla sede di Bassano del Grappa e uno su Santorso, e non avere 1 dei 2 tecnici  necessari per coprire i servizi porterebbe ad una inevitabile dilatazione dei tempi per reperire  sangue compatibile.  

L’accesso alle graduatorie di altre Aziende Sanitarie Venete è attualmente impossibile, spingendo  l’Ulss 7 a fare affidamento su avvisi pubblici, soli titoli, per assunzioni a tempo determinato. 

Tuttavia, ritardi nelle delibere di pubblicazione delle graduatorie, che possono raggiungere anche  i 3 mesi, fanno sì che molti candidati trovino altre occupazioni nel frattempo”.