Cittadinanza onoraria a Bolsonaro nel Padovano: botta e risposta tra Ciambetti (Lega) e PD Veneto

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Bolsonaro, ex presidente del Brasile (Foto: Isac Nóbrega/PR)

“Trovo strumentali le proteste sollevate sulla cittadinanza onoraria al presidente del Brasile, onorificenza concessa non certo per le scelte politiche di Jair Bolsonaro e le sue idee contestabili e inaccettabili sul caso Covid-19”. Il presidente del Consiglio regionale del Veneto, Roberto Ciambetti, interviene con un comunicato nella polemica per la concessione della cittadinanza onoraria votata a maggioranza nel comune padovano. “La storia della famiglia Bolsonaro, o, meglio, Bolsonaro, riassume quella di tanti veneti emigrati nell’ultimo quarto dell’Ottocento verso il Brasile fuggendo dalla fame per finire nelle colonie a condurre una vita difficile, tra mille difficoltà: Vittorio Bolsonaro, nacque ad Anguillara il 12 aprile del 1878 e aveva dieci anni quando il 25 maggio 1888 arrivò assieme alla sua famiglia in Brasile. Sposò a Pedreira, nell’entroterra di San Paolo, il 16 luglio del 1904 Lucia d’Agostini, originaria di Masi, sempre nel Padovano: qui inizia un albero genealogico che vede poi 16 trisnonni dell’attuale presidente del Brasile dei quali 13 sono italiani, 2 tedeschi ed 1 brasiliano. A questo proposito, una singolarissima curiosità: il bisnonno tedesco di Jair Bolsonaro, Carl Hintze, ebbe un ruolo nel giornale “O Getulino” che negli anni Venti del Novecento svolse un ruolo nella genesi del movimento degli uomini di colore nell’area paulista”. “Il comune di Anguillara – prosegue Ciambetti – ha voluto celebrare una epopea segnata da tanti sacrifici che ha portato un discendente di Veneti ad essere il primo presidente oriundo veneto eletto direttamente dal popolo brasiliano alla guida di una nazione di oltre 200 milioni di abitanti, una realtà in cui il Veneto e i veneti hanno avuto un ruolo determinante, una realtà socio-economica con la quale dobbiamo e possiamo dialogare. Voler strumentalizzare la decisione assunta con voto democratico da parte del Comune di Anguillara contestando le scelte politiche del presidente Bolsonaro, è una grave scorrettezza che ha l’unico risultato di oscurare il valore e il ruolo dell’emigrazione veneta e italiana. Le polemiche strumentali di questi giorni – conclude Ciambetti – fanno tornare alla mente un discorso Winston Churchill che parlando alla Camera dei Comuni nel giugno del 1940 spiegò che se si apre una disputa tra passato e presente alla fine si scopre di aver perso il futuro, un rischio che non possiamo di certo correre”.

“Davvero per celebrare ‘l’epopea’ dell’emigrazione veneta c’era bisogno di concedere la cittadinanza onoraria a Bolsonaro? La vera strumentalizzazione è questa, utilizzarla per giustificare una decisione totalmente sbagliata. Nessuno di noi, nell’esprimere totale contrarietà alla decisione del Comune di Anguillara Veneta, ha mai pensato minimamente di mettere in discussione il valore e il ruolo dell’emigrazione veneta e italiana. La questione è di tutt’altra natura e si lega alla figura del presidente brasiliano, la cui epopea politica ed istituzionale non è certo nobile e ogni giorno si arricchisce di nuovi capitoli. Proprio oggi, per esempio, Facebook e YouTube hanno rimosso un video presente nei suoi canali social, poiché affermava che c’era una correlazione tra l’Aids e i vaccini contro il Covid”. Così i consiglieri del PD Veneto replicano al presidente Roberto Ciambetti in merito al riconoscimento del Comune padovano a Jair Bolsonaro. “Con le nostre proteste abbiamo voluto evidenziare le gesta di un personaggio che si è distinto in negativo dal punto di vista democratico in più di un’occasione. E continuiamo a ritenere aberrante che un’istituzione italiana gli dia un riconoscimento ufficiale. Parallelamente – aggiungono – ci sorprende che chi guida un’assemblea legislativa regionale si schieri in maniera così aperta a favore di una decisione del genere: la battaglia contro le fake news sul Covid e a favore della scienza dovrebbe essere condivisa da tutti, in maniera trasversale. Concedere la cittadinanza onoraria ad una figura come Bolsonaro dà un messaggio in direzione esattamente opposta”.