Adesso sono tre. Con la presentazione della candidatura a sindaco di Claudio Cicero c’è ora un trio di ex assessori della Giunta di Francesco Rucco che si propone agli elettori in concorrenza con il primo cittadino in uscita. Tutti hanno in comune l’appartenenza ad una lista civica, la netta rivendicazione di autonomia dai partiti, il servizio ai cittadini come missione. Zoppello con Rigeneriamo Vicenza Insieme (di cui è portavoce Lunardi, altro assessore “licenziato” da Rucco), Tosetto con Ripartiamo da Vicenza, Cicero con la storica lista Impegno a 360° condividono anche un obbiettivo: togliere voti a Rucco nell’area del Centrodestra. E, qualcuno maligna, anche prendersi una vendetta e una rivincita su chi li ha sbattuti fuori dalla Sala Giunta.
La candidatura di Cicero è stata presentata in una conferenza stampa a cui hanno partecipato anche la consigliera comunale del Gruppo Misto Alessandra Lolli (ex Idea Vicenza, la civica di Rucco), Nico Pigato già in Consiglio con Impegno a 360° dal 2008 al 2013 e Sergio Maistrello, fondatore e dirigente della lista.
Claudio Cicero è diventato famoso per le rotatorie, che ha introdotto con perseveranza nella viabilità cittadina quand’è stato assessore alla mobilità dell’amministrazione Hullweck, e per l’attivismo che lo ha sempre contraddistinto nell’azione politica e amministrativa. Di casa a Roma già all’epoca del Dal Molin e, poi, per affrontare a tu per tu con il potere centrale i grandi temi della città, dall’aeroporto alla Tangenziale e alla Tav.
Nei venticinque anni sulla scena politica cittadina Cicero ha lavorato a tutti i livelli nell’amministrazione di Vicenza, da consigliere di circoscrizione da consigliere comunale e da assessore.
Uomo di destra, ha qualche volta espresso con un po’ troppa evidenza per un amministratore comunale la sua fede politica, pagandone puntualmente il prezzo. L’appartenenza partitica iniziale è ad Alleanza Nazionale, poi scopre il civismo fondando la lista Impegno a 360° che, nel nome, allude alla sua specializzazione nelle rotatorie. Nel 2008 Cicero si candida per la prima volta a sindaco e ottiene il 9,1%. Nel 2013 ci riprova ma si ferma al 5,1 e, cinque anni dopo, al terzo tentativo, dimezza i consensi (2,6) ma Rucco lo chiama all’assessorato alle Infrastrutture (che assomma ad altre deleghe). La collaborazione s’incrina una prima volta dopo sei mesi perchè il sindaco gli toglie parte delle deleghe e, definitivamente, dopo un anno mezzo quando è sostituito da Mattia Ierardi.
“Voglio recuperare – ha esordito Cicero – questi ultimi anni in cui, non essendo nè assessore nè consigliere comunale, sono stato lontano dalla politica. Ma, ciò non ostante, in questo periodo non ho mai negato la mia disponibilità ai cittadini e, proprio per rispondere alle tantissime sollecitazioni che mi sono venute da loro, ho deciso di ricandidarmi.”
I punti forti della candidatura Cicero saranno la neutralità verso i partiti e la chiarezza dei programmi. Per il programma elettorale ci sarà tempo prossimamente. Intanto piovono i “distinguo” dall’operato di Rucco: “l’acquisto di Palazzo Thiene è stata una marchetta. Quei cinque milioni li avrei spese in interventi sociali, magari acquistando case per i cittadini bisognosi. Per salvaguardare il palazzo bastava la conferma del vincolo di pertinenza sulle collezioni d’arte.”
La critica più pesante al sindaco è in tema di Tav: “quando Rucco afferma che la colpa è solo di Variati, dice una gran bugia. Dal giugno del 2018, cioè dalla vittoria delle elezioni, al gennaio dell’anno dopo c’era tutto il tempo per chiedere la modifica del progetto preliminare del Secondo Lotto, tant’è che il proposito di cambiarlo era un punto del programma elettorale di Rucco che lo ha poi inserito nelle linee programmatiche dell’amministrazione. Poi il sindaco ha cambiato idea e, nel primo incontro a Roma con Rfi e Iricav Due, ha detto che quel progetto andava bene alla città. Io gli ero seduto di fianco e lo ho guardato a bocca aperta e, allora, lui mi ha tranquillizzato dicendo: non ti preoccupare, rimedieremo con il progetto definitivo.”
Cicero cambierà area come hanno malignato un paio di ex compagni di coalizione? “assolutamente no, io resto sempre lo stesso. Anzi voglio chiarire subito che, in caso di ballottaggio fra Rucco e Possamai, non darò nessuna indicazione di voto a chi mi ha votato. Voterò sicuramente ma non dirò per chi. Potrei anche votare scheda bianca”
Ci saranno intese con le liste civiche dei candidati Zoppello e Tosetto? “Ci confronteremo sui programmi.”