Poco prima di mezzogiorno è stato annunciato, sotto le colonne di piazza dei Signori, l’accordo, anzi, di più, l’apparentamento tra Francesco Rucco, candidato sindaco del centrodestra portato al ballottaggio da Giacomo Possamai, avanti addirittura di qualche punto al primo turno, che il sindaco uscente contava di poter vincere col 50% + 1 in base ai suoi sondaggi, e Claudio Cicero, noto a Vicenza come il re delle rotatorie e molto duro in campagna elettorale, specialmente per la «sua inerzia sulla linea Tav/Tac, di cui lui era responsabile, non Variati», col ri-alleato sindaco uscente, che l’aveva estromesso senza tanti complimenti dalla giunta, .
Così aveva fatto in passato anche il sindaco di centrosinistra Achille Variati per il ruolo di consigliere delegato, pur avendolo “cooptato dalla sua area di destra, dopo che il buon Hüllweck aveva dovuto faticare non poco per contenere, allora in primis sulla questione aeroporto, chi, nel bene e nel male, è uno “showman” della politica, su varie questioni competente, ma pur sempre uno che non accetta parti da comprimario.
Come al solito e quando, come questa volta, è possibile, perché ogni elettore si faccia un’idea propria al di là della nostra personale narrazione, pubblichiamo su ViPiu.it sul nostro canale YouTube LaPiù Tv e sull’omonima app scaricabile gratuitamente dagli store iOs e Android due video (clicca qui, ndr), quello integrale dell’annuncio e il successivo con tutte le domande dei giornalisti tra cui quelle nostre e le risposte ricevute.
Nella prima nostra chiediamo lumi soprattutto a Cicero sul cambiamento di rotta rispetto alla campagna elettorale e agli impegni con gli altri candidati della lista e i suoi elettori, nell’altra poniamo a Rucco la questione di come un governo nazionale, sia pure con un feeling maggiore con lui, che evidenzia il suo stretto rapporto personale con Salvini, non possa e non debba ascoltare le esigenze dei cittadini di Vicenza che dovessero scegliere democraticamente un sindaco di diverso colore (le risposte nei video con le domande…).
Claudio Cicero, sintetizzando tutto, ha dichiarato, testimoni anche le colonne di piazza dei Signori, di essere sicuro di andare tout court “sulla tolda di comando“, sulla Tav/Tac ma non solo (“sono tantissime le questioni da gestire“) davanti a Rucco che, affermando che sarà “suo” assessore con le relative deleghe, ha provato a celare un po’ di imbarazzo visto che aveva motivato la precedente rottura con “divergenze sul metodo…” all’inizio dell’annuncio, in cui i riflettori sono subito andati sull’estroverso candidato della Lista Impegno a 360° che addirittura “chiamava” la lastra di pietra sotto i suoi piedi a testimoniare di conoscerlo “ab illo tempore“,.
L’accordo è stato accompagnato alla Berlusconi, dalla firma da parte di Rucco dell’impegno per la richiesta di una moratoria per i cantieri in città. “Si tratta di un periodo di riflessione per possibili modifiche e aggiustamenti, sia ben chiaro, non della rinuncia alla linea Tav/Tac“, hanno detto entrambi, questa volta all’unisono ma con qualche puntualizzazione (smorzatura?) in più di Rucco che ha sottolineato la sua linea diretta con la Lega e, in primis, con Salvini che gli avrebbe assicurato di “prendere in considerazione la moratoria come tutte le altre richieste dei cittadini…“.
In base anche a questo “prendere in considerazione“, non una certezza, a Claudio Cicero abbiamo chiesto del perché del suo cambiamento di linea prendendo, da vecchietti, l’iniziativa visto che altri, giovani e meno, pur immaginandone la curiosità, non lo avevano fatto (un braccio destro top di Rucco in Consiglio comunale ci ha detto “tu lo chiedi, gli altri no, ma tu sei Coviello...”).
Cicero, il re delle rotatorie, scherzando, ma, forse anche no, ci ha risposto di “aver detto a fine campagna che per avere la moratoria avrebbe sottoscritto l’accordo anche col diavolo, anche se non dico che Rucco sia il diavolo...” e ha aggiunto che «se la Tav/Tac dovesse essere realizzata così come l’ha disegnata Variati e il Pd io emigrerò da Vicenza…»
Tornando all’accordo sottoscritto ricordiamo che è un vero e proprio “apparentamento“, anche se Rucco ha più volte schernito oggi Possamai sui suoi accordi (quello con Zoppello) o tentativi di accordo (anche con Cicero che, ha detto, ha declinato il tentativo «perché Possamai non ha voluto impegnarsi a firmare la mia richiesta di moratoria»), e, quindi, il simbolo della lista Cicero sarà presente sulla scheda elettorale.
Questo, però, c’è da dirlo ai lettori, non darà la possibilità di entrare in consiglio comunale alla lista per Cicero in base a quanto stabilito da precedenti decisioni del Tar (una ai tempi di Federico Formisano che si apparentò con Riboni al ballottaggio senza aver maturato consiglieri al primo turno) sulle liste che non abbiamo raggiunto la soglia di sbarramento al primo turno e si apparentino dopo.
Tra le prime reazioni sull’alleanza di Cicero con Rucco a fronte dei consensi (a voce alta o anche nel segreto delle stanze?) dell’area Rucco (era presente anche Silvio Giovine, assessore uscente dell’area Donazzan e deputato in carica di Fratelli d’Italia, partito mai oggi citato da Rucco anche se suo maggior “contribuente” nelle urne) LaPiazzaWeb del collega Antonio Di Lorenzo ha già raccolto la delusione di esponenti di spicco della lista del re delle rotatorie che Domenico Pigato e Alessandra Lolli hanno affidato a un comunicato stampa: «Pigato e Lolli: “È una scelta solo tua, noi non ti seguiamo. Stravolta la posizione della nostra lista, contraddici quello che hai sempre detto su Rucco».
Tra i simpatizzanti di livello dell’area Possamai e qualche candidato alleato (il maschile è neutro per ovvi motivi ri riservatezza in attesa di reazioni ufficiali), tutti di “indole” moderata, abbiamo raccolto frasi tipo queste:
«È un grave errore di Rucco in questa campagna elettorale… Gli costerà non centinaia, ma migliaia di voti…»
«Vergogna ha tradito tutti soprattutto la sua squadra. Spero e che Claudio se ne ritorni in Libia»
Ora rimangono in ballo, come indicazioni di voto, che poi dovranno valutare i loro elettori, le posizioni del Movimento 5 Stelle e di La Comune (Unione Popolare Rifondazione Comunista, Pci e Partito del sud).
I pentastellati non sono sembrati contrari in campagna elettorale a possibili convergenze successive visto che Edoardo Bortolotto ha detto più volte: «Se non saremo noi i vincitori valuteremo i punti condivisibili del nostro programma con tutti e decideremo anche se la nostra collocazione naturale non è a destra».
La Comune, invece, è stata sempre chiara con la bocciatura di entrambi i candidati, anche se i suoi elettori dovranno ora decidere se non andare al voto o “tapparsi il naso“, come dicono (pensano?) alcuni di loro, per scegliere Possamai e impedire, a chi è ancora più lontano dalle loro posizioni, di rimanere al governo cittadino.
Seguiranno altri dettagli, come le eventuali note ufficiali dei protagonisti della giornata odierna, le altre reazioni e le evoluzioni delle varie situazioni di cui vi daremo conto, se necessario e possibile, strada facendo ma ben sapendo che Claudio Cicero di spunti potrà darne molti, come sanno anche le pietre di Piazza dei Signori.
Non a caso e a conferma della sua popolarità un commento “folk”, tra i tanti più normali, ci è già arrivato: «Il passo è breve dalla rotatoria alla giravolta», che nel titolo abbiamo castamente tradotto in “giratoria“, un immodesto neologismo.
Qui tutta o quasi la storia in divenire delle elezioni amministrative Vicenza 2023.