Claudio Garella, ex portiere di Verona e Napoli, è morto nella notte a causa di problemi cardiaci mentre si trovava in un’ospedale di Torino dove nei giorni scorsi si era sottoposto a un intervento chirurgico al cuore. Aveva 67 anni, era sposato e padre di due figlie.
Agli annali del pallone era passato alla storia come Garellik oltre che per il suo stile molto personale di interpretare il ruolo di portiere, soprattutto compiendo interventi con i piedi piuttosto che con le mani.
Ma più di ogni altra cosa sarà certamente ricordato per aver difeso i pali dell’Hellas Verona che, nel 1985, con alla guida Osvaldo Bagnoli, vinse lo storico e ancora unico scudetto della società scaligera.
In seguito, due anni dopo, rivisse l’esperienza trionfale nel Napoli guidato dalla leggenda calcistica Diego Armando Maradona. Nel campionato 1986-1987, all’ombra del Vesuvio, Claudio Garella contribuì alla vittoria di un altro primo, storico scudetto. Quella stagione portò anche una Coppa Italia, la terza per la formazione campana.
Claudio Garella era piemontese, nato a Torino il 16 maggio 1955 e oltre che come portiere era rimasto nel mondo del calcio anche dopo la fine della sua carriere, in qualità di dirigente sportivo, allenatore di calcio e, negli ultimi tempi come direttore sportivo.
O, almeno, aveva tentato di restare nel calcio, lamentando in alcune interviste il fatto che il calcio si fosse dimenticato di lui. “Vivo dimenticato. Il grande calcio si è scordato di me e non so perché” ebbe modo di confidare. “Sono direttore sportivo diplomato a Coverciano e da anni aspetto una telefonata che non arriva. Spiegazioni? Non mi sono inginocchiato davanti a nessuno, non frequento i giri giusti”.
Una curiosità per i nostri lettori. Caludio Garella aveva esordito in Serie A nel corso del campionato 1972-1973 indossando la maglia del Torino in una gara contro il Lanerossi Vicenza.
A seguito della notizia sono state molte le testimonianze di cordoglio arrivate dal mondo del calcio italiano e non solo.
Urbano Cairo e il Torino, società nelle cui giovanili Garella era cresciuto, hanno fatto sapere: “Il presidente Urbano Cairo e tutto il Torino sono vicini con affetto alla famiglia per la scomparsa di Claudio Garella, portiere cresciuto nelle giovanili del Toro e debuttante in Serie A con la maglia granata prima di intraprendere una brillante carriera che l’ha portato a vincere due scudetti e una Coppa Italia con Verona e Napoli – si legge nel comunicato dei granata -. Con il suo stile, personale ma estremamente redditizio, ha trasformato ed evoluto il ruolo del portiere diventando una delle figure più iconiche del calcio degli anni Ottanta. Ai suoi cari, a tutti i parenti e ai tantissimi amici l’affettuoso abbraccio del mondo granata”.
Luca Zaia, governatore del Veneto, ha detto: “Una leggenda del calcio veneto che è stato protagonista della conquista dello scudetto con la maglia del Verona. Anche dopo le grandi affermazioni a livello nazionale con altre squadre, durante la sua brillante carriera di calciatore, Garella per i veronesi e tanti sportivi veneti che oggi piangono la sua scomparsa è rimasto sempre il grande portiere della stagione 1984-85 che ha portato nella città dell’Arena la vittoria nella massima categoria. Invio le mie più sentite condoglianze ai familiari e a lui un pensiero”.