Clausola antifascista, consiglio comunale di Vicenza approva la reintroduzione

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Il Consiglio comunale di Vicenza, nella seduta di ieri, martedì 26 marzo 2024, ha approvato la reintroduzione della Clausola antifascista con 20 voti favorevoli e 7 contrari. Il voto è stato espresso sulla mozione presentata dalla maggioranza su indirizzo dei consiglieri Martina Corbetti e Mattia Pilan di Coalizione civica Sinistra Verdi.

L’approvazione comporta una modifica al Regolamento comunale in termini di concessioni di aree e luoghi pubblici, alla quale si arriverà attraverso l’iter previsto in apposita commissione.

A distanza di pochi mesi, lo strumento viene reintrodotto dopo che nel corso dell’amministrazione Rucco era stato modificato con un più generico richiamo a tutti i totalitarismi che, a sua volta, aveva modificato la forma originale introdotto ai tempi della Giunta Variati.

Nell’aula del Consiglio comunale di Vicenza, l’approvazione della clausola antifascista ha scatenato i commenti critici dei consiglieri di minoranza, che trovano ampio spazio sulla stampa vicentina questa mattina in edicola.

Giorgio Conte di Fratelli d’Italia, riferisce Il Corriere del Veneto, ha detto: “Non chiedo di rinunciare alla vostra dose innata di antifascismo viscerale – afferma rivolgendosi ai banchi della maggioranza -. Mi sembra un provvedimento che punta solo a piantare una bandierina sul vuoto della vostra attività amministrativa. Chiedere un bollino sulle idee è l’atto più fascista che ci sia”.

Dalle pagine de Il Giornale di Vicenza vengono rilanciata le parole di un altro consigliere di FdI, Nicolò Naclerio, “anziché pensare ai bisogni delle persone, con i cittadini che chiedono sicurezza, si prede tempo con questa mozione imbarazzante che è una cambiale a favore degli antagonisti del Bocciodromo”, e del capogruppo della Lega, Jacopo Maltauro, “Questa mozione è intrisa di passato. La clausola contro ogni forma di violenza c’è già: la violenza non è tale solo quando è di destra, la violenza è tale quanto c’è intolleranza ideologica da tutte le parti”, ha detto.

Valerio Sorrentino di Idea Vicenza, si è affidato a Facebook per rilanciare il suo pensiero: “Hanno bisogno vitale di parlare di antifascismo perché, dopo 80 anni dalla fine di quel regime, senza antifascismo la Sinistra non esiste. Va bene così. Giorgia Meloni governerà a lungo”, ha concluso.

Ancora il GdV riporta la posizione dei componenti della maggioranza: “Per il centrosinistra tornare al richiamo all’antifascismo è cosa buona e giusta, con il consigliere Mattia Pilan che sottolinea come sia «importante raccogliere il testimone della Resistenza per ribadire che non ci deve essere agibilità politica per chi ancora oggi si richiama al fascismo e al grido di “riprendiamoci Vicenza” propugna tesi discutibili: dobbiamo dire con fermezza che non c’è spazio per idee razziste, omofobe e antidemocratiche»”.

Interessante lettura, poi, offerta da Federico Murzio su Il CdV e sempre in merito alla posizione della maggioranza attuale in merito alla rinascita delle formazioni fasciste: “Pillan è interrotto più volte dal centrodestra, tanto che i consiglieri sono chiamati all’ordine del presidente del consiglio comunale Massimiliano Zaramella. Concetti ripetuti anche da Martina Corbetti (Coalizione civica), con una visibilissima kefiah palestinese tornatole poi utile per la successiva mozione (un appello per il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza che ha provocato ulteriori scintille proprio per le dichiarazioni unilaterali pro Palestina di Corbetti). E concetti ripetuti anche dal sindaco Giacomo Possamai, che rimanda al mittente ogni accezione liberticida della clausola, e da numerosi altri consiglieri di centrosinistra.

Elemento, per inciso, che finora ha contraddistinto la maggioranza di centrodestra (laddove in cinque anni hanno sostanzialmente parlato sempre i soliti consiglieri) da quella di centrosinistra (laddove, su qualsiasi tema non tecnico, prendono la parola praticamente tutti)”.