Clausola antifascista, Vinova: va mantenuta

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Vinova – è scritto in un comunicato del Direttivo – ritiene che la modifica dell’articolo 5 del regolamento COSAP, proposta dell’Assessore Giovine, dal quale la frase “ripudio del fascismo” viene sostituita con la frase “ripudio del totalitarismo”- meriti tutta la nostra attenzione critica.

Giovine afferma sia necessario costruire memorie condivise rispetto alla immane tragedia che comportò il ventennio fascista in Italia, con tutti i suoi drammatici epiloghi: lo scempio delle leggi razziali, la follia dell’entrata in guerra che tanti morti comportò tra soldati e civili, l’invasione tedesca e il collaborazionismo di tanti giovani italiani.

Sappiamo tuttavia che, alla prova della scienza storica, c’è ancora una parte dell’opinione pubblica di destra che si permette di dire che “Mussolini ha fatto cose buone” o che si sogna di titolare una via, come è accaduto a Verona, al politico fascista Giorgio Almirante, condannato per collaborazionismo con le truppe naziste durante gli anni di invasione tedesca dell’Italia.

Vorremmo, perciò, dire all’assessore Giovine che tale memoria condivisa non si può produrre “cancellando” o “rimuovendo” la memoria stessa di quei fatti che hanno comportato lutti e ferite, ma solamente con un faticoso lavoro di “consapevolezza” civile, che prevede innanzitutto un riconoscimento da chi si dice “di destra” di quanto è accaduto durante quegli anni tragici e di prendere le distanze dai nefasti protagonisti di quelle vicende.

Ma se cosi già fosse, anche a fronte delle continue fascinazioni razziste e fasciste che si riaccendono qua e là, eccitate dal politico populista di turno, sarebbe stato l’Assessore Giovine per primo a ritenere inopportuno il proprio bisogno di “dimenticare il fascismo”.

Per questo Vinova si oppone con forza all’iniziativa di Giovine ritenendola sia pretestuosa sia pericolosa per il clima politico e civile della nostra città: l’amministrazione non si perda in iniziative puramente ideologiche e faccia qualcosa di concreto per il bene della città!

Una “pacificazione nazionale”, è certamente del tutto augurabile, ma senza cedere di un passo nel tentativo di addomesticare quello che è stato il passato, doloroso e tragico, del fascismo in Italia.

Solo questa risolutezza può essere il monito quotidiano per un’azione democratica e libera nel presente di noi tutti, qualsiasi sia la nostra convinzione politica.

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