ROMA (ITALPRESS) – “Con il Clean Industrial Deal la Commissione europea ha annunciato dei principi di buonsenso e di pragmatismo finalizzati alla realizzazione degli obiettivi di decarbonizzazione, mettendo al centro l’economia circolare. A Bruxelles si sono resi conto che non basta enunciare degli obiettivi per poterli realizzare, che c’è una forte componente di burocrazia che ne ostacola la realizzazione e che è necessario ridurre”: a dirlo Andrea Campelli, Direttore Comunicazione e Relazioni esterne di COREPLA, intervenuto a Radar, il format di Formiche TV in onda su Urania TV.
“Gli elementi fondamentali, dal punto di vista delle imprese, sono due – ha aggiunto -. Il primo è quello della riduzione dei costi energetici: in Italia ad esempio si sconta un costo dell’energia che è drammaticamente superiore a quello di altri paesi e quindi minaccia la competitività. Il secondo è quello di avere certezze perché le imprese per programmare investimenti hanno bisogno di una visione a medio termine, di una strategia. Questa discrasia tra quello che si annuncia e quello che si fa, e i cambiamenti di rotta a distanza di poco tempo, sono forse ciò che rende gli imprenditori più scettici. Nel mondo del riciclo, nato anche per ovviare alla storica scarsità italiana di materie prime, si aggiunge anche la carenza di impianti e la lunghezza degli iter autorizzativi, e per le imprese lo scenario non è certo roseo”.
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(Fonte video: Utopia Studios)